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L’Italia dà la cittadinanza ad Alfie. Sospese le procedure per il distacco della spina

Dopo il no anche della Corte di Strasburgo all’appello dei genitori, dall’ospedale inglese dove il bimbo è ricoverato erano pronti a mettere in atto il piano per la sospensione del trattamento sanitario che porterà alla morte del piccolo. Ma l’Italia ha concesso la cittadinanza al bambino.
A cura di Antonio Palma
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“I ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell'Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza al piccolo Alfie. In tale modo il governo italiano auspica che l'essere cittadino italiano permetta, al bambino, l'immediato trasferimento in Italia”. È quanto ha reso noto la Farnesina nel giorno in cui è arrivata la decisione di staccare i macchinari che tengono in vita il bambino britannico di 23 mesi affetto da una grave malattia neurodegenerativa. L'orario (le 13 ora locale, le 14 italiane) era indicato nel “Piano per la sospensione del trattamento”, una sorta di documento di indicazioni trasmesso dall'Ospedale di Liverpool al padre del bimbo, che lo ha pubblicato su Facebook. Secondo quanto apprende l’Ansa, le procedure per il distacco dei macchinari che tengono in vita il bambino sono state però sospese. La sospensione della procedura per il distacco delle macchine che tengono in vita Alfie è stata decisa dall'ospedale di Liverpool fino alle ore 16:30, ovvero le 17:30 ora italiana. Lo avrebbe detto il padre del bambino ai media.

Da tempo è in corso una battaglia legale tra i medici dell'ospedale che hanno chiesto di poter staccare la spina ai macchinari che lo tengono in vita e i genitori che si sono opposti. Dopo l'ennesimo no ai genitori da parte dei giudici, questa volta dalla Corte dei diritti dell'uomo di  Strasburgo, l'ospedale era pronto ad avviare le procedure previste dal "Piano per la sospensione del trattamento sanitario" per il bimbo. La procedura prevede l'estubazione del bimbo e il distacco del macchinario per la ventilazione artificiale  che porterà inevitabilmente alla sua morte. L'intera sequenza  avverrà nello stesso reparto dove il piccolo è ricoverato e potranno assistervi i genitori del bambino e altri due membri della famiglia oltre a un prete, se richiesto. Durante la procedura al piccolo Alfie verranno somministrati anche dei farmaci per il controllo dei sintomi. Una volta che tutti i segni di vita esterni saranno cessati, un dottore esperto esaminerà fisicamente Alfie per constatarne la morte e trascrivere l’ora del decesso.

Alla notizia del no della Corte di Strasburgo, che si è rifiutata di intervenire nel merito della vicenda dichiarando irricevibile il ricorso dei familiari, una manifestazione spontanea si è radunata davanti all'ospedale di Liverpool dove è ricoverato Alfie Evans. Nello stesso ospedale è arrivata anche Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, insieme a un medico specialista in anestesia e rianimazione, su invito della famiglia. Nei giorni scorsi i genitori chiedevano il trasferimento di Alfie all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma e Papa Francesco aveva lanciato numerosi appelli per lui. I medici però hanno sempre rigettato ogni ipotesi in questo senso ribadendo di voler agire per conto del bambino e della sua dignità. La Corte suprema britannica, l'Alta Corte di giustizia e la Corte d'appello si sono pronunciate a favore dell'ospedale, stabilendo che spegnere i macchinari è "nel miglior interesse del bambino", perché ogni ulteriore tentativo è un accanimento "inclemente, ingiusto e inumano".

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