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Alfano sale al Quirinale, addio a Monti?

Il segretario del Pdl incontra Napolitano per chiarire definitivamente la posizione del partito sul futuro del Governo Monti, dopo l’astensione di ieri in Parlamento sulla fiducia.
A cura di Antonio Palma
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Alfano sale al Quirinale per la crisi di Governo

Oggi potrebbe essere la giornata decisiva per tracciare la futura strada del Governo tecnico di Monti. Dopo l'astensione da parte del Pdl al voto di fiducia sul decreto sviluppo e sul decreto per i costi della politica, oggi il segretario del Popolo della Libertà salirà al Quirinale per comunicare al Capo dello Stato la posizione del partito. Napolitano cercherà di capire se la presa di posizione di ieri al Senato e alla Camera sia stata solo un evento sporadico oppure il prologo della fine della legislatura. Le posizioni espresse in Aula ieri dai capigruppo sulle due fiducie al Governo lasciano propendere per la seconda ipotesi anche se le modalità restano tutte da stabilire. Giorgio Napolitano nella confusa giornata politica di ieri ha espressamente consigliato  ai gruppi politici di "evitare una convulsa conclusione della legislatura lasciando andare a picco quello che non deve andare a picco". Il Presidente della Repubblica ovviamente insiste affinché vengano approvati provvedimenti indispensabili, in primis la legge di stabilità ma anche la riforma della legge elettorale.

Napolitano vuole l'approvazione della legge di stabilità – Se sul primo punto però il Pdl ha confermato ieri che intende non far mancare il numero legale in Parlamento, sulla seconda ormai un accordo tra i gruppi politici appare improbabile. Idee più chiare potrebbero arrivare con le dichiarazioni di voto finale sul dl sui costi della politica locale in programma intorno alle 12. Monti e il Governo per il momento sta a guardare e non si esprime in merito alla crisi lasciando l'onere della trattativa in mano a Napolitano a cui si affida senza riserve. Non si esclude che il Pdl possa tergiversare, un'ipotesi che però non farebbe bene al Paese perché l'indecisione ha già portato a risultati estremamente negativi sul fronte economico sia per quanto riguarda lo spread tra Btp e Bund, che viaggia ormai sopra i 330 punti base, sia per i mercati con Piazza Affari in evidente affanno.

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