Alessandro Di Battista: “Giusto che M5S sia leale alla Lega, c’è un contratto di governo”
"Per me la cosa migliore oggi da fare è tirar fuori denari per aumentare le assunzioni nelle forze dell'ordine e pagarle anche di più. È la prima cosa che farei". Così l'esponente M5S Alessandro Di Battista risponde alla domanda sulla norma sulla Legittima difesa, nel corso di un programma tv, Accordi&Disaccordi, sul canale Nove. Ieri pomeriggio il testo sulla Legittima Difesa è stato blindato: nessun emendamento al ddl è stato presentato dal Movimento 5 Stelle, né dalla Lega. Questo significa che i pentastellati non si sono opposti al provvedimento caro al Carroccio e a Salvini, che è stato già approvato dal Senato, ed è all'esame della commissione Giustizia della Camera, e che dovrebbe ottenere il via libera definitivo entro febbraio. Alla scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti ne sono stati depositati un'ottantina, prevalentemente di Forza Italia, Pd, LeU e gruppo misto. Secondo Di Battista, nel decreto sono contenute delle "robe descritte come drammatiche e delle cose giuste".
"I sindaci – ha detto l'ex parlamentare – hanno una bella opportunità se vogliono opporsi: si dimettano perché un pubblico ufficiale deve far rispettare le leggi". Poi ha aggiunto: "Se avessi fatto parte di un governo che ha stipulato il contratto di governo, che era l'unico modo di uscire dalla crisi istituzionale, è normale che bisogna essere leale", spiegando in merito alle espulsioni nel M5s, che "quando sei in trincea e hai attacchi di ogni tipo devi essere molto compatto e andare avanti: le regole si devono rispettare".
In merito alla Tav, l'opera fortemente voluta dal Carroccio, per la cui realizzazione gli esponenti della Lega scenderanno in piazza, ha detto: "Non si deve fare e non si farà. Si deve fare una bella ferrovia e un bel treno ad alta velocità, magari Roma-Matera. Ma il referendum lo chiedono i cittadini ed io non sarò mai contrario a un referendum". L'esponente pentastellato ha chiarito che non farà il ministro quest'anno, non correrà per le elezioni europee ma farà campagna elettorale: "Non ho chiesto poltrone, non le voglio, ho un rapporto fraterno con Luigi", aggiungendo che il Paese ha una possibilità di cambiamento e "bisogna spingere l'acceleratore in modo deciso".