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Alessandria choc, legano la prof alla sedia e fanno video: sospesa tutta la classe

L’episodio è avvenuto un mese fa in un istituto superiore di Alessandria: tutti i ragazzi (tra i 14 e i 15 anni) sospesi per un mese. Inoltre, i protagonisti del deprecabile gesto nell’intervallo dovranno andare a svuotare i cestini delle altre classi della scuola. Ma secondo altri docenti è troppo poco: “Servivano pene più severe”.
A cura di Biagio Chiariello
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Hanno legato l’insegnante disabile con il nastro adesivo alla sedia e poi hanno cominciato a prenderla a calci, intanto uno degli studenti riprendeva tutto con lo smartphone. Filmato poi finito su Instagram. Un episodio inquietante quello avvenuto un mese fa in una classe prima di un istituto superiore di Alessandria, in Piemonte. Secondo le ricostruzioni de La Stampa, un gruppo di studenti – tutti tra i 14 e 15 anni – avrebbe approfittato delle difficoltà di movimento della professoressa, agendo così indisturbato: la donna è stata sistemata su una sedia e poi, scotch alla mano, i bulli l’hanno legata e hanno cominciato a prendere a calci la sedia.

La donna è stata salvata dall'alunno di un'altra classe che passava fuori dalla classe ed è stato attirato dal forte rumore. Vista la situazione, ha chiamato il bidello e i due insieme hanno allontanato gli studenti protagonisti dello sconvolgente gesto e liberato la malcapitata. La donna alla fine se l'è cavata con un grosso spavento. I bulli avrebbero anche fotografato l'accaduto postando le foto sulle piattaforme di social network. La docente – secondo quanto si è appreso – non ha presentato denuncia alle forze dell'ordine.

La faccenda è ovviamente finita davanti al Consiglio di Istituto che ha deciso di punire la classe con un mese di sospensione, ma con obbligo di frequenza. Inoltre, i ragazzi autori della deprecabile bravata saranno impegnati in lavori socialmente utili: nell’intervallo dovranno andare a svuotare i cestini delle altre classi della scuola. Tuttavia, c'è chi sostiene che la punizione è troppo lieve: "Servivano pene più severe" sostengono alcuni insegnanti dell'istituto, colleghi della prof vittima del gesto di bullismo.

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