Alberto Stasi: “Sono innocente, mio padre morto di dolore”
"Io sono innocente, quindi sono tranquillo. Possono valutare e rileggere tutto di nuovo anche mille volte. Servirà solo a confermare che non sono io l’assassino", a parlare è Alberto Stati che in un'intervista al Corriere della Sera ribadisce la sua estraneità nel delitto della ex fidanzata Chiara Poggi, uccisa la mattina del 13 agosto del 2007. Per lui, assolto già in primo grado e in appello, ci sarà ora un nuovo processo dopo che la Cassazione ha disposto un nuovo grado di giudizio rinviando di nuovo il fascicolo in Appello. Stasi però si dice tranquillo spiegando: "Gli argomenti contro di me sono sempre gli stessi. Non li ho mai temuti e non c’è ragione di temerli adesso". "Come le altre volte torno davanti alla Corte con la coscienza pulita di chi non ha fatto niente. E in più ho in tasca anche l’assoluzione per l’altro processo" ha sottolineato Stasi riferendosi all'assoluzione per il reato di pedopornografia. "Anche lì ho vissuto quell’infamia per anni e alla fine sono stato assolto perché il fatto non sussiste" ricorda Stasi, sottolineando come quell'accusa abbia sconvolto la sua famiglia e in particolare il padre: "Se penso a mio padre che è morto senza vedermi scagionato per sempre da quell’infamia..".
La sofferenza e lo stress del padre – Nicola Stasi è morto nel dicembre scorso per una malattia fulminante dopo aver sempre difeso il figlio. Alberto è convinto che a provocare la morte del padre siano stati proprio i dispiaceri per la sua vicenda giudiziaria. "Mio padre ha cominciato a morire il giorno in cui la Cassazione ha deciso di riaprire questo processo" ha spiegato infatti Alberto. "Io sono convinto che la malattia autoimmunitaria che l’ha portato via in pochi giorni sia legata a tutta la sofferenza e lo stress che ha vissuto in questi anni" ha dichiarato ancora Stasi, aggiungendo: "Sono assolutamente certo che tutto questo lo abbia fatto ammalare nel fisico oltre che nello spirito".
