Albertini avverte Fomigoni: “Non mi inquieti perché altrimenti parlo…”
Sono ormai ai ferri corti Gabriele Albertini, in corsa per la presidenza della Regione Lombardia con la Lista Monti, e il governatore uscente Roberto Formigoni. Sembrano finiti i tempi in cui i due uomini politici sembravano la coppia di ferro del centrodestra in Lombardia con il primo alla guida del Comune di Milano e il secondo al Pirellone. Il primo a sparare una bordata sull'ex alleato è stato Albertini a cui Formigoni da twitter ha risposto ricordando che la candidatura dell'ex sindaco alle elezioni Regionali in Lombardia è solo un modo per guadaganare altre poltrone: "Caro Albertini che caduta di stile! Sei un politico di professione ancora più di me: hai la poltrona al Parlamento Europeo, corri per altre 2 poltrone". Un messaggio molto pesante seguito però dall'immediata e pronta risposta del diretto interessato che ha avvertito Formigoni: "Non mi inquieti troppo perché posso fare dichiarazioni che lo metterebbero a terra e lui sa di cosa sto parlando".
A Formigoni toccherà una triste sorte – "Non parliamo di poltrone perché non credo abbia argomenti apprezzabili da rappresentare" ha accusato Albertini, spiegando che ai tempi in cui era sindaco del capoluogo lombardo molti colloqui di Formigoni si sono svolti nel suo studio. "I colloqui che hanno riguardato alcuni argomenti molto vicini a lui sono avvenuti nel mio ufficio e sappiamo di cosa sto parlando" ha minacciato Albertini. Il candidato della Lista Monti ha assicurato di non avere altri motivi di contrasto con Formigoni se non quello che ha portato l'ex Presidente a fare la scelta sbagliata "abbandonando il campo e rientrando per ragioni, a mio avviso, di potere e non di obiettivi o valori". Sulla scelta dell'ex Governatore di appoggiare la candidatura di Maroni dopo averlo osteggiato Albertini ha commentato: "Non voglio infierire, ma penso che a Formigoni toccherà una triste sorte, che è quella di accettare quello che io ho rifiutato" ha detto Albertini, perché "una coalizione così sbilanciata sulla Lega veterocentralista, antieuropeista e incapace di dialogo e di riflessione non può assicurare alcuna continuità riformista, ma esporrà la Lombardia a disastrosi passi indietro".