Al via il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi: Sabrina piange in aula
È iniziata stamane la prima udienza del processo davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Taranto per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 6 agosto del 2010. Complessivamente sono nove gli imputati da giudicare, solo due le detenute, Sabrina Misseri e Cosima Serrano che, presenti in aula, assistono da una “gabbia”. Le due donne restano accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere: sempre si sono dichiarate innocenti a differenza di un altro imputato del processo, lo zio di Sarah, Michele Misseri, che continua invece a confessare la sua presunta colpevolezza.
In Aula è presente la famiglia della piccola Sarah e tutti gli altri imputati. La Corte d’Assise è presieduta da Cesarina Trionfo ed è composta da sole donne.
Un processo mediatico, gli imputati non vogliono le telecamere
L’udienza di stamane è iniziata in ritardo e ha subito dei rallentamenti a causa della decisione da prendere di consentire, come annunciato nei giorni scorsi, la presenza dei fotografi e delle telecamere in aula. Gli imputati, in particolare Sabrina Misseri, hanno chiesto di non essere ripresi. L’avvocato di Sabrina, Nicola Marseglia, a tal proposito ha detto che “l’attenzione mediatica può inficiare il processo e non c’è alcuna rilevanza sociale”. Sabrina, tra l’altro, è apparsa trasformata rispetto ai mesi scorsi: capelli più lunghi e visibilmente dimagrita e, come temeva anche alla vigilia del processo è apparsa turbata e consapevole di ciò che rischia non riuscendo a trattenere le lacrime di fronte alla Corte.
Il Comune di Avetrana si è costituito parte civile
In Aula è presente anche il sindaco di Avetrana, Mario De Marco che ha deciso di costituirsi parte civile nei confronti della famiglia Misseri. “Siamo stati bombardati dai media e non eravamo ovviamente abituati a tutto questo. Avetrana ha subito un danno di immagine enorme”, una richiesta che non risponde solo all’esigenza di risarcimento dei danni ma al fatto che il paese non meritava tutto questo. “Qualche attore principale di questa vicenda pensa di essere in uno show e anche alcuni mass media hanno esagerato”, lo sfogo del vicesindaco di Avetrana ai giornalisti.
Che sul caso Sarah Scazzi ci sia tanta attenzione da parte della popolazione, non solo di Avetrana, si percepisce anche dal numero di persone presenti stamane fuori dal Tribunale e che chiedevano di entrare (anche a costo di pagare un biglietto) per “guardare in faccia Sabrina e Cosima”. Sono in tanti coloro che credono nella colpevolezza delle due detenute.