Matteo Salvini è il nuovo segretario della Lega Lombarda. Ai suoi: “Basta con Facebook”
Bossi non se ne va. Seppure nelle vesti di leader onorario del Carroccio, il Senatùr resta in sella al cavallo azzoppato dagli ultimi avvenimenti, prima giudiziari (scandalo Lega Nord) e poi politici (la sconfitta ai ballottaggi). In Lega è «vietato andare in pensione per chi ha dimostrato capacità: così starò qui io, a lavorare». Questo il messaggio principale lanciato da Umberto Bossi dal palco del Congresso della Lega Lombarda. E' questo è stato anche l'unico annuncio su ciò che sarà la Lega nel futuro prossimo. La gente arrivata al Palacreberg di Bergamo, attendeva qualche indicazione di voto in merito all'elezione del nuovo segretario della Lega lombarda. Ma, in tal senso, è tornata a casa delusa. Bossi ha però ricordato che «Maroni è una mia creatura, lo conosco da quando era piccolo così, poi la Lega lo ha messo sotto la lente di ingrandimento e lo ha fatto diventare grande».
Bossi ha preferito fare qualche battuta sulla bufera che lo ha travolto insieme alla sua famiglia, affermando che «lo Stato non ci mette il tappeto rosso, ci manda i magistrati». Quindi è partito il disco rotto: «E' tutto organizzato, ma ci mobiliteremo contro gli organizzatori delle malefatte». Quindi uno slogan sempreverde: «Padania, guarda avanti, non ci fermeranno». E ancora: «non possono toglierci la voglia di libertà». Quindi ha avvertito che non si può pensare di «fare la Padania senza che lo Stato reagisca».
Dopo il Senatùr è toccato a Maroni salire sul palco. L'ex Ministro ha esortato gli astanti a «non piangersi addosso», ma a guardare avanti e ripartire: «La stagione dei congressi serve per rilanciare l'azione della Lega. Noi ritroviamo l'unità di tutti i militanti. Vediamo se ci saranno le condizioni per ripartire». E quindi, sulla scia di Bossi: «Abbiamo un sogno che è la Padania, libera, indipendente e sovrana. Nelson Mandela diceva che il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso. Ecco a Roma voglio che sentano chiaro e forte che la Lega non si arrenderà mai».
L'appello all'unità lanciato da Maroni, in qualche modo, è stato disatteso già a Bergamo. Le difficoltà della Lega sono state ben rappresentate dall'attacco del bossiano Cesarino Monti, candidato alla segreteria nazionale, contro Matteo Salvini. «La Lega non è più una famiglia unita» ha detto il senatore leghista, prima di scagliarsi contro l'eccessivo presenzialismo televisivo di alcuni esponenti leghisti, con riferimento indiretto all'avversario, Matteo Salvini, spesso ospite di trasmissioni tv. Sonori fischi sono partiti dalla platea, pro-Salvini. Ma Monti è un fiume in piena è accusa, sempre indirettamente, Maroni: «Smettetela di scrivere su quel cazzo di Facebook».Monti, nel precisare di non essere «né del cerchio magico, né maroniano», ha poi difeso Umberto Bossi che come padre che non è responsabile dell'operato dei suoi figli.
UPDATE – Matteo Salvini è il nuovo segretario della Lega Lombarda.
Con 403 voti su 544 Matteo Salvini è stato eletto segretario della Lega Lombarda. L'altro candidato alla segreteria regionale lombarda, Cesarino Monti, ha ottenuto 129 voti."Ha vinto la squadra, indipendentemente da chi ha votato chi oggi – ha dichiarato Salvini, subito dopo lo spoglio – adesso lavoriamo e coinvolgiamo i militanti. Il lavoro sarà anche quello di attrarre le liste civiche che non trovano altri interlocutori. Le nostre battaglie inizieranno con l'Imu. Se i 600 comuni che la Lega amministra Roma dovrà avere paura".
In una cosa i leghisti lombardi si dicono d'accordo: l'utilizzo di Facebook: "Sono d'accordo con Cesarino Monti – ha detto Salvini – il congresso era la sede giusta per confrontarsi e ‘scazzarsi', ma da domani basta, da domani fuori chi esce sui giornali, Facebook, in tv".