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Aereo russo caduto, Easyjet ferma voli dall’Italia: bloccati 180 italiani

Dopo il Regno Unito anche l’Olanda vieta alle sue compagnie di sorvolare la zona. I passeggeri italiani potranno rientrare venerdì. Ma anche Lufthansa cancella la tratta. Intanto da Mosca ribadiscono che non c’è ancora nessuna certezza sulla dinamica dello schianto.
A cura di Antonio Palma
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Ore 21 – Easyjet: "Venerdì un volo per riportare indietro i passeggeri" – La compagnia low-cost  ha annunciato che domani  i voli da Sharm el Sheikh saranno riattivati per riportare i turisti rimasti bloccati sul Mar Rosso dopo lo stop precauzionale imposto da Londra. Dieci i voli previsti, tra cui uno per Milano Malpensa.

AGGIORNAMENTO: 180 turisti italiani bloccati. A seguito del blocco dei voli Easyjet anche 180 italiani che dovevano rientrare oggi dall'Egitto sono ora bloccati a Sharm el-Sheik. La compagnia aerea ha assicurato che sta mettendo a punto un piano di intervento in collaborazione con il governo britannico per riportare in passeggeri in Italia attraverso gli stessi canali usati per i turisti britannici. I passeggeri che hanno già prenotato un volo per Sharm El Sheikh nelle prossime due settimane invece potranno chiedere un rimborso o cambiare la propria prenotazione con una data o una destinazione alternativa senza spese. Intanto anche la tedesca Lufthansa ha deciso di cancellare tutti i voli del gruppo diretti a Sharm El Sheikh dopo aver già cancellato il sorvolo sul Sinai. Il Ministero del Turismo egiziano ha espresso il suo "rammarico" per la decisione delle compagnie definendo "prematuro" lo stop ai voli.

Dopo che l'intelligence Usa e il governo inglese hanno sposato la tesi della bomba a bordo dell'aereo russo Metrojet che si è schiantato sabato scorso in Egitto con 224 persone a bordo, molte compagnie aeree hanno deciso di sospendere i voli da e per Sharm el-Sheik. Tra di queste anche Easyjet che sospenderà i voli dall'Italia vero la nota località turistica egiziana da dove era partito l'Airbus A321 in direzione di San Pietroburgo. Poco prima anche le autorità olandesi, seguendo l'esempio di quelle britanniche, hanno annunciato che tutti i voli delle linee locali Sharm restano fermi fino a nuovo ordine. Le autorità dei Paesi Bassi inoltre hanno vietato il sorvolo dei propri aerei sulla penisola del Sinai, così come avevano già fatto Lufthansa e l'Air France-KLM, e inoltre hanno chiesto ai cittadini olandesi di evitare viaggi nella località turistica fino a quando la situazione nell'area non sarà completamente chiarita.

Da Mosca però rigettano gli allarmismi crescenti in occidente sottolineando che sul caso è ancora in corso un'indagine congiunta con le autorità egiziane e che ogni ipotesi di attentato adesso è prematura. Dal Cremlino in poche parole non concordano affatto con l'intelligence Usa e con il governo inglese che parlano apertamente di un attentato e di una bomba a bordo e anzi sottolineano che le ipotesi formulate nelle ultime ore sono solo informazioni non verificate o congetture. "Nessuna ipotesi può essere esclusa, ma allo stesso tempo non ci sono le basi per accreditare una delle versioni come più o meno plausibile: lo può fare solo l’inchiesta" ha dichiarato infatti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Intanto proprio a seguito del blocco dei voli circa 20mila turisti britannici sono bloccati a Sharm el-Sheik senza possibilità di rientro in patria. Per questo il ministero degli Esteri britannico ha avviato una operazione di supporto ai propri connazionali per riportare tutti nel Regno unito. "Adotteremo misure di emergenza a breve termine per consentire ai turisti britannici di rimpatriare" ha dichiarato infatti il ministro Philip Hammond. Secondo il Daily Mail l'operazione prevede l'impiego di due aerei da trasporto C-117 dell'aviazione militare che dovrebbero fare da spola tra Sharm e la base di Akrotiri a Cipro, suolo britannico, da dove poi i turisti potrebbero rimpatriare con voli civili.

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