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Addio Massimo, terremotato sfollato dal 26 ottobre 2016: morto suicida ad Alba Adriatica

Massimo Dell’Orso, terremotato di Castelsantangelo Sul Nera, borgo dell’Appennino maceratese, si è tolto la vita gettandosi dalla finestra di un appartamento di Alba Adriatica, sulla costa abruzzese, dove si era trasferito dopo il sisma.
A cura di Davide Falcioni
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Massimo Dell'Orso, un uomo di Castelsantangelo sul Nera (appennino maceratese) di 56 anni, terremotato dal 26 ottobre del 2016, si è tolto la vita la scorsa notte dopo essersi gettato da una finestra al terzo piano dell'appartamento in cui viveva, ad Alba Adriatica, sulla costa abruzzese. Erano le 4 del mattino quando, stando al racconto della moglie, l'uomo si è alzato per andare in bagno: poco dopo la donna ha udito un tonfo sordo e preoccupata è andata a controllare. La finestra del bagno era aperta e il marito si era gettato nel vuoto. I soccorsi si sono purtroppo rivelati inutili.

La notizia della morte di Massimo Dell'Orso si è ben presto diffusa nel piccolo borgo appenninico, fortemente danneggiato dai terremoti del 2016, dove l'uomo era molto benvoluto e conosciuto anche perché gestiva delle strutture ricettive. Mauro Falcucci, sindaco della città, ha dichiarato: "E' un dramma nel dramma, la nostra comunità è sconvolta dal dolore, non ci sono parole. Esprimo a nome di tutti la vicinanza e il cordoglio alla moglie. Massimo curava per il parco il centro di recupero per animali selvatici, era un appassionato della fauna e amanti dei nostri luoghi. Stava attendendo la delocalizzazione del suo bad e breakfast".

La pagina Un Aiuto Concreto per I Sibillini ha commentato: "E' una giornata molto triste per noi, per Castelsantangelo sul Nera. Stanotte il nostro amico Massimo si è tolto la vita ad Alba Adriatica dopo aver vissuto due anni da sfollato, aver perso i tre piccoli B&B che gestiva insieme alla moglie Stefania a Vallinfante di Castelsantangelo sul Nera e dopo che gli è stata tolta l'assegnazione della SAE per la richiesta di delocalizzazione della loro attività. La SAE è ancora qui a Castelsantangelo, chiusa e inutilizzata. Massimo invece non c'è più e Stefania è rimasta sola ad affrontare una situazione difficilissima. Massimo collaborava con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e si occupava prima del terremoto con immenso amore e dedizione all'oasi faunistica di Castelsantangelo. Un uomo pieno di passione e rispetto per la natura, una persona da ammirare e sostenere, una vera risorsa per tutti. Lo stato di abbandono nel quale versa in special modo Castelsantangelo sul Nera e la mancanza di prospettive trovano nel gesto di Massimo l'espressione di una sofferenza immensa. Ti vogliamo bene Massimo, tanto. E ci scusiamo con te per non essere stati in grado di aiutarti. Le lacrime scorrono mentre scriviamo, in ognuna c'è un ricordo, un'emozione e un'immagine di te bellissima. Ti ricordiamo e ti presentiamo a tutti con questa foto che scattammo esattamente un anno fa mentre con entusiasmo ci conducevi nel tuo piccolo paradiso, la tua oasi faunistica danneggiata dal terremoto per raccontarci cosa fosse accaduto. Incrociando il tuo sguardo vedevamo ancora la speranza, eri pieno di voglia di ricominciare e far tornare a vivere quel luogo. Il vuoto che ora lasci nei nostri cuori è incolmabile e da oggi lavoreremo per onorarti, sì lo faremo con forza e determinazione. Un abbraccio fortissimo a Stefania che non lasceremo mai sola, i sogni di Massimo ora sono i nostri".

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