Accordo Ue-Turchia: 3 miliardi ad Ankara per frenare flusso di rifugiati verso l’Europa
Come previsto e largamente atteso dopo un lungo negoziato, l'Unione Europea ha dato il suo via libera definitivo allo stanziamento di 3 miliardi di euro "iniziali" per sostenere la Turchia nel gestire l'emergenza migratoria. L'intesa è stata firmata domenica al termine del vertice straordinario Ue-Turchia svoltosi a Bruxelles, durante il quale sono state confermate tutte le aspettative. Come hanno spiegato fonti comunitarie, il piano, proposto dal Consiglio europeo il 15 ottobre scorso, formalmente serve in generale a sostenere lo sforzo della Turchia per l'accoglienza dei rifugiati siriani in fuga dalla guerra, ma in pratica ha l'obiettivo di frenare il flusso di rifugiati verso l'Europa con la clausola di rispettarne pienamente i diritti. Una parte dei fondi dovrebbe servire a creare un’area dove sarebbero confinati i profughi in fuga dalla guerra. Non solo, l'accordo con Ankara servirà anche a riportare in Turchia gli "immigrati economici" irregolari che sono transitati nel Paese prima di arrivare in Ue, dopo che sia stato stabilito che non hanno diritto alla protezione internazionale. Ci penseranno poi le autorità turche a rimpatriarli nei rispettivi paesi d'origine.
Il meccanismo degli aiuti sarà quello già varato dalla Commissione europea il 24 novembre, cioè lo "Strumento per i rifugiati a favore della Turchia", ma per quanto riguarda gli aiuti economici resta ancora molto da decidere.Dei 3 miliardi previsti per la Turchia in effetti solo 500 milioni saranno presto disponibili in quanto sono stanziati dal bilancio comunitario dell'Ue, mentre i restanti 2,5 milioni di euro dovranno arrivare dai contributi di ciascun Stato membro. In questo ultimo caso i governi dei vari Paesi dovranno mettersi d'accordo in negoziati che cominceranno subito a partire dal prossimo Consiglio Ue. Come ha spiegato il nostro Premier Renzi, l'Italia, che dovrebbe mettere 281 milioni di euro, punta alla possibilità che anche questi aiuti rientrino nella famosa flessibilità per "eventi eccezionali" evitando così gli effetti sul deficit e sul Patto di Stabilità Ue.
Il contributo economico previsto dall'accordo tra Ue e Turchia ad ogni modo è un aiuto preliminare perché, come spiegato nel comunicato finale, "la necessità e la natura di questo finanziamento sarà rivista alla luce dell'evoluzione della situazione". Bisogna ricordare inoltre che dal vertice è arrivato anche l'impegno per la prosecuzione dei negoziati di adesione della Turchia all'Ue e per la liberalizzazione dei visti. Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, però ha tenuto a chiarire che "l'accordo non ci farà dimenticare le divergenze su diritti umani e libertà di stampa" assicurando: "Ci torneremo in futuro".