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Abbandonato perché ritenuto uno stregone, ora Hope è salvo grazie a una volontaria

La storia di un bimbo di appena 2 anni che, in Nigeria, probabilmente sarebbe morto di fame se non fosse stato salvato dagli attivisti di una Organizzazione no profit danese. Il piccolo era stato abbandonato perché ritenuto uno stregone.
A cura di Susanna Picone
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L'hanno ribattezzato Hope, che in inglese vuol dire “speranza”, dopo che la sua famiglia lo aveva abbandonato per le strade nigeriane. Lo avevano abbandonato quando aveva poco più di un anno perché lo ritenevano uno stregone. E ora quel bambino, che ha avuto la fortuna di incontrare sul suo cammino una volontaria danese dell’African Children Aid Education and Development Foundation, finalmente sta meglio e può tornare a sorridere. Le foto pubblicate su Facebook del bambino parlano da sole: il piccolo è stato trovato nudo, pelle e ossa, sporco, con la pancia gonfia per i vermi. La volontaria accanto a lui ha in mano una bottiglietta d’acqua per farlo bere, lui sembra spendere le sue ultime forze per dissetarsi. Aveva vissuto mesi nutrendosi degli scarti in strada. “Questa serie di immagini mostrano il motivo per cui mi batto. Perché ho venduto tutto quello che possiedo. Perché mi sto muovendo su di un territorio inesplorato”, si legge nel post su Facebook della volontaria, Anja Ringgren Loven. Le foto sono state scattate nello Stato di Akwa Ibom, cittadina di Uyo, sud della Nigeria. Qui ogni anno migliaia di bambini vengono abbandonati dai genitori perché accusati di stregoneria.

Hope ora sta meglio – Dopo essere stato notato e dissetato il piccolo Hope è stato curato in un ospedale. Dalle immagini pubblicate dall'Organizzazione su Facebook si vede come lentamente il bambino stia tornando alla vita. Finalmente, infatti, nelle ultime foto apparse sul social network Hope sorride come un bambino normale. “Hope sta molto meglio – si legge in un post della Ong – ha preso già molto peso e ha uno sguardo decisamente più sano; ora ha solo bisogno cure e di qualcuno che gli parli. Questo accadrà in modo naturale quando uscirà dall'ospedale e inizierà la sua vita tra i nostri bimbi. I bambini diventano più forti insieme”.

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