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A giugno tutti a casa: la lista degli onorevoli assenteisti

Nonleggerlo pubblica l’elenco dei parlamentari italiani che lo scorso mese hanno superato il 90% di assenze: dai soliti noti come Barbareschi e Berlusconi, alle new entry Calearo e Barbato.
A cura di Biagio Chiariello
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A giugno tutti a casa: la lista degli onorevoli assenteisti

Lo scorso mese di giugno, il termometro è schizzato a temperature mai viste prima d'ora. Un caldo record percepito, a quanto sembra, sopratutto dagli onorevoli italiani, che al parlamento hanno preferito, probabilmente, il sole e il mare o, chissà, la montagna. Quel che certo è che a Montecitorio, molti, non ci hanno proprio messo piede, come documentano i dati di openpolis pubblicati sul blog Nonleggerlo. L'elenco dei politici che a giugno 2012 hanno superato il 90% di assenze, è ricco di nomi interessanti: da Silvio Berlusconi a Umberto Bossi, passando per Luca Barbareschi e Giulio Tremonti. Innanzitutto spiccano i super-assenteisti (100% di assenze su 160 votazioni con procedimento elettronico): l'ex premier, impegnato probabilmente nel riportare in vita la sua antica creatura "Forza Italia", il suo fido avvocato Nicolò Ghedini, gli ex Ministri Giulio Tremonti e Ignazio La Russa. Presente anche Francesco Barbato dell'Idv, autosospesi per «dare l'esempio». Anch'egli, in ogni caso, come tutti gli altri ha continuato a percepire uno stipendio pubblico per stare in Aula a seguire i lavori e a votare. O nel peggiore dei casi premere un pulsante.

Assenze deputati giugno 2012

In questa speciale lista non poteva mancare Luca Barbareschi, assenteista doc, «presissimo da una delle sue solite produzioni cinematografiche» scrive Nonleggerlo, come "Mi Fido di Te", teatro dell'aggressione perpetrata alla troupe de Le Iene, il mese scorso. Sembra che la prossima pellicola del voltagabbana della politica italiana sia stata girata in Cina. «In Cina? Ma saranno affari miei – ha detto Barbareschi nel corso dell'intervista a La Zanzara su Radio 24 – .Forse ci sono stato qualche giorno, un sacco di avanti e indietro con l'Italia, ma non solo lì, anche in America, in Spagna…non solo per gli affari miei, anche per il Paese». Nella top dei parlamentari "lavativi" abbiamo Michela Vittoria Brambilla, forse impegnata a correre dietro qualche animale in pericolo, ma che sicuramente non è tra gli scranni del Palazzo; lo stesso Senatùr, forse ancora scosso dallo scandalo della Lega Nord;  l'imprenditore Massimo Calearo che ad aprile aveva dichiarato a La Zanzara: «non voglio più andare in Parlamento, con lo stipendio di 12mila euro pago il mutuo». E' stato di parola.

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