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A Bari è vietato giocare a pallone per strada

Un’ordinanza emanata in alcuni comuni del Barese vieta di giocare a calcio nei parchi e per strada, pena una multa fino a 500 euro. Un provvedimento che ha portato a “scendere in campo” in favore dei più piccoli Antonio Cassano: “Non fanno male a nessuno, lasciateli giocare”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il nuovo Antonio Cassano? Non nascerà a Bari. Non tanto perché è davvero difficile riscoprire un talento dello stesso calibro del calciatore di Roma, Milan e Inter, ma quanto piuttosto per il fatto che i suoi genitori sarebbero costretti a pagare un multa fino a 500 euro se il futuro genio del pallone venisse "scoperto" a giocare a calcio in strada o nelle piazze cittadine. Sembra paradossale, ma è così. I sindaci di molti paesi nel Barese, hanno emesso un'ordinanza che vieta rigorosamente il disturbo della quiete pubblico. Quindi, fare schiamazzi, ma anche giocare a pallone, appunto, ma anche a pallavolo, al biliardo e, addirittura, al gioco della campana. L’ordinanza, a quanto pare, come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, ha come obiettivo l'inculcare nei cittadini (sopratutto quelli più giovani) il fatto che le piazze sono un luogo di aggregazione e di confronto e non campi di calcio. Insomma, divertirsi è ok, ma bisogna farlo in silenzio. A Bitetto, ad esempio, vige un’ordinanza emessa dall’ex sindaco Giovanni Iacovelli (Pd) e non revocata dall’attuale primo cittadino Stefano Occhiogrosso (Pdl), che prevede che "sul territorio comunale si manifestano comportamenti che contrastano con la fruibilità del patrimonio civico e di tutto il contesto urbano; visto l’art 16 comma 2 della Legge n. 689/81, così come modificato dall’art 6 della Legge 24/07/2008, n. 125, è vietato: giocare a pallone".

Cassano: "Lasciateli giocare" – Il provvedimento, come era facile immaginare, non piace ai ragazzini pugliesi. Ma dalla loro parte, però, si schiera nientepopodimeno che ‘Fantantonio'. Cassano ha preso carta e penna e, in merito alla questione, ha scritto una lettera al Corriere della Sera nella quale rivendica con orgoglio il proprio passato. "Io per strada sono diventato quello che sono oggi – ha sottolineato il calciatore – Per un bambino, giocare a pallone in strada o al parco è una cosa assolutamente necessaria. I bambini devono poter esprimere quelli che sono i loro talenti. E per di più non fanno niente di male, si divertono e basta. Lasciateli giocare!".

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