A 3 anni è bruciata viva nell’auto in fiamme: il padre scappa e la lascia con le porte bloccate
Bruciata viva nell'auto in fiamme del padre, che nel frattempo era scappato lasciando tutte le portiere bloccate. È successo la scorsa domenica 5 maggio in una strada del quartiere del Queens a New York, dove la piccola Zoey Pereira è morta a soli 3 anni nella macchina che si è trasformata in una vera e propria bomba. La bambina si trovava sui sedili posteriori dell'Audi A6 del papà Martin quando ha improvvisamente preso fuoco, per cause che sono ancora in via di aggiornamento: le maniglie delle porte si sono sciolte in pochi secondi, impedendo così alla piccola qualsiasi tentativo di fuga. L'uomo, 39 anni, è stato ritrovato dalle forze dell'ordine locali in uno stagno nelle vicinanze della tragedia ed è stato trasferito in ospedale con ustioni di secondo e terzo grado. Indagini sono in corso per capire cosa sia successo di preciso.
"La piccola è stata avvolta completamente dalle fiamme. È stato orribile – ha raccontato una testimone -. Ho sentito un'esplosione spaventosa. Sono uscita da casa e ho visto il fumo. Poi ho visto un uomo correre verso il vicino Baisley Pond Park. Gli ho urlato di correre verso l'acqua". Accanto al corpo carbonizzato della piccola Zoey i vigili del fuoco, intervenuti dopo la segnalazione di alcuni passanti, hanno trovato una bomboletta di gas. Al momento, nessuna ipotesi è esclusa, dall'incidente all'omicidio, ma non è stato effettuato ancora nessun arresto, anche se il papà della bambina resta sotto la custodia della polizia, che sta cercando di capire che ruolo abbia avuto nella tragedia. A inguaiare la sua posizione è stata la mamma di Zoey, la 36enne Cherone Coleman. Secondo la stampa americana, infatti, tra i due nell'ultimo periodo pare non corresse buon sangue, per questo avevano deciso di separarsi e avevano cominciato una battaglia per la custodia della minore. "Prima che venissi a sapere che mia figlia era morta, lui mi ha mandato un messaggio dicendomi che non l'avrei mai più rivista. Credevo potesse fare del male a me, ma mai alla bambina", ha detto la donna, che ha anche aggiunto di aver chiamato le forze dell'ordine proprio domenica sera per denunciare la scomparsa.