La storia di Becciu, il cardinale condannato che vuole partecipare al Conclave e che in Vaticano non vogliono

In un clima ancora segnato dal lutto per la scomparsa di Papa Francesco, e mentre sono in corso i preparativi per i funerali del Santo Padre – fissati per sabato – fervono le trattative segrete i vista del futuro Conclave, che dovrà scegliere il nuovo successore di Pietro. A scuotere il silenzio e l'apparente compostezza della Santa Sede arriva però una figura controversa: il cardinale Angelo Becciu, porporato protagonista di un grave scandalo finanziario il cui ritorno sulla scena potrebbe avere conseguenze tutt’altro che secondarie sull’equilibrio del Collegio Cardinalizio.
Chi è il cardinale Angelo Becciu che reclama il diritto di voto
Becciu, già potente sostituto della Segreteria di Stato e poi prefetto della Congregazione delle cause dei santi, era stato rimosso da entrambi gli incarichi da Bergoglio nel settembre 2020, dopo che il suo nome era emerso nell’ambito di un’indagine su un controverso investimento immobiliare da 200 milioni di euro a Londra.
La condanna di Becciu a 5 anni e 6 mesi di carcere
In particolare la figura del cardinale sardo resterà agli annali per il suo coinvolgimento nello scandalo sugli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Un'indagine dalla quale scaturì un lunghissimo processo di oltre due anni e 86 udienze al termine delle quali, nel 2023, il prelato venne condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Nel 2020, durante la fase di indagine, venne di fatto esautorato da Papa Francesco, che ne accetto la rinuncia all'incarico di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e ai ‘diritti connessi al cardinalato'. Conservò tuttavia il titolo cardinalizio, seppur senza alcun incarico nella Curia. Motivo per cui, ora Becciu sostiene di avere ancora il diritto a partecipare al prossimo conclave per eleggere il successore di Francesco.

In un'intervista rilasciata a L’Unione Sarda, infatti, Becciu sostiene che "il Papa, nell’ultimo Concistoro, non ha mai richiesto la mia rinuncia scritta, né ha ribadito ufficialmente l’esclusione", lasciando dunque intendere che le sue prerogative cardinalizie – e dunque il diritto di voto – restano intatte. Una posizione che rischia di spaccare la Chiesa. Sarà infatti la Congregazione generale dei cardinali a dover sciogliere il nodo, ma Becciu non sembra disposto a farsi da parte. Nell'intervista rivendica la propria innocenza e parla addirittura di un "perdono" ricevuto da Francesco, quasi a voler suggerire una sorta di riabilitazione implicita.
Con l'ingresso di Becciu i votanti al Conclave passerebbero da 135 a 136
Il suo ingresso nel Conclave – che porterebbe il numero dei votanti da 135 a 136 – creerebbe forti tensioni, soprattutto tra quei cardinali che vedono in lui un simbolo degli scandali che Papa Francesco ha cercato di estirpare. Ma Becciu potrebbe anche trovare sponde tra gli esponenti più critici verso la linea bergogliana, in cerca di una figura in grado di rompere con la stagione appena conclusa.