Guerra Ucraina: drone su bus, 9 morti. Trump propone intesa con Mosca: “Zelensky accetti l’occupazione”

Cresce la tensione in Ucraina, dove la guerra continua a mietere vittime civili. Un drone kamikaze russo ha colpito un autobus nella regione di Dnipropetrovsk, precisamente a Marhanets, causando la morte di nove persone e il ferimento di almeno trenta. A rendere nota la tragedia è stato Serhiy Lysak, capo dell’Amministrazione militare regionale, attraverso un messaggio pubblicato su Telegram. Il mezzo colpito trasportava dipendenti di un’azienda locale. “L’aggressore ha attaccato un autobus con un drone kamikaze. Il bilancio è terribile: nove persone hanno perso la vita”, ha scritto Lysak, esprimendo cordoglio alle famiglie delle vittime.
Non è l’unico episodio di violenza registrato nelle ultime ore. A Odessa, nella tarda serata di ieri, sono state udite diverse esplosioni. Le autorità locali hanno confermato il movimento di droni nemici in avvicinamento alla città e lanciato l’allerta alla popolazione. Il sindaco Gennady Trukhanov ha avvertito i residenti, in particolare nel quartiere Kiev, della possibilità di nuovi attacchi, esortandoli a rifugiarsi in luoghi sicuri. Le esplosioni, secondo quanto riportato da RBC-Ucraina, si sarebbero udite distintamente in più zone dell’area urbana.
Intanto, sul fronte diplomatico, i colloqui di pace internazionali che avrebbero dovuto tenersi oggi a Londra sono stati rinviati. A comunicarlo è stato il governo britannico, che ha comunque confermato lo svolgimento di incontri tecnici tra funzionari di livello inferiore. Il ministero degli Esteri del Regno Unito ha assicurato che le discussioni ufficiali proseguiranno, pur in forma ridotta.
Ma la vera novità potrebbe arrivare da Washington. Secondo quanto riferito da Axios, oggi l’Ucraina potrebbe fornire una risposta a una proposta di accordo di pace avanzata dagli Stati Uniti. Il documento, presentato a Parigi la scorsa settimana, suggerisce il riconoscimento della Crimea come parte integrante della Russia e un’accettazione informale del controllo russo sulle aree occupate dal 2022. La fonte citata dal sito americano afferma che si tratterebbe della “proposta finale del presidente Trump”, il quale avrebbe espresso l’intenzione di porre fine alla mediazione statunitense qualora le parti non giungessero a un’intesa nel breve periodo.
Un’offerta che, se confermata, rischierebbe di scatenare nuove tensioni internazionali e suscitare forti reazioni all’interno del governo ucraino, storicamente fermo nel rifiutare concessioni territoriali. Sullo sfondo, resta un conflitto ancora drammaticamente aperto, che continua a provocare morte e distruzione mentre la diplomazia arranca.
È il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel frattempo a chiedere un "cessate il fuoco immediato, completo e incondizionato". Zelensky ha definito l'attacco coi droni di stamane "brutale e un crimine di guerra assolutamente deliberato". E ha anche ribadito la sua richiesta di una sospensione parziale di alcuni attacchi missilistici e droni. "Siamo anche pronti per un cessate il fuoco immediato, almeno per gli obiettivi civili", ha scandito.
Sulla possibilità di accordo si è espressa Yulia Svyrydenko, ministro dell'Economia di Kiev: "Mentre la delegazione ucraina incontra oggi i partner a Londra, riaffermiamo una posizione di principio: l'ucraina è pronta a negoziare, ma non ad arrendersi", scrive su X.
Mentre sulla proposta americana all'Ucraina è intervenuto un portavoce di Downing Street, riferendosi a quanto affermato da JD Vance che ha evocato la necessità di concessioni territoriali nell'ambito di un qualunque accordo di pace fra Mosca e Kiev: “Spetta all’Ucraina decidere del suo destino”. Il portavoce, interpellato in occasione di un nuovo vertice in corso a Londra tra i tre Paesi europei del gruppo E3 (Regno Unito, Francia e Germania), l’Ucraina e gli Stati Uniti, non ha però smentito in modo diretto l’eventualità che Washington possa riconoscere l’annessione della Crimea da parte della Russia. Una posizione, questa, che si discosta da quella assunta dall’Unione Europea e dalla Francia, le quali hanno ribadito il loro sostegno all’"integrità territoriale" dell’Ucraina.
E nella mattinata di oggi sono da segnalare anche le tre forti detonazioni che hanno fatto tremare il centro commerciale ‘Afimall City', situato nel cuore di Mosca. Secondo fonti vicine al Cremlino, a provocarle è stata la deflagrazione di un’automobile parcheggiata nei sotterranei del complesso commerciale. L'esplosione iniziale avrebbe poi dato origine a un incendio che si è rapidamente esteso, facendo sollevare una densa colonna di fumo visibile a distanza, come hanno riferito alcuni testimoni presenti sul posto.
Sul luogo dell’incidente sono giunti i servizi di emergenza, impegnati nelle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dell’area. Al momento, tuttavia, non sono ancora disponibili comunicazioni ufficiali riguardo a eventuali vittime né è stata definita con precisione l’entità dei danni provocati. Le cause dell’accaduto restano al vaglio degli inquirenti: tra le ipotesi al momento al centro delle indagini, non viene esclusa quella di un atto doloso, riconducibile a un possibile sabotaggio o attentato di matrice terroristica.