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Morte Papa Francesco

25 aprile, Governo chiede ‘sobrietà’ per rispetto di Bergoglio, Montaruli (Anpi): “Liberazione non è un rave party”

Augusto Montaruli, presidente della sezione Anpi ‘Nicola Grosa’ di Torino, commenta a Fanpage.it l’invito alla “sobrietà” fatto dal governo per le celebrazioni del 25 aprile, per osservare i 5 giorni di lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco: “Questo inciso sulla ‘sobrietà’ mi sembra fuori luogo. Papa Francesco si sarebbe fatto una risata di fronte a quest’uscita, e sui cinque giorni di lutto avrebbe detto in piemontese ‘Esageroma nen!’, cioè ‘Non esageriamo!'”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la morte di Papa Francesco il governo, con il Consiglio dei ministri di oggi, ha stabilito cinque giorni di lutto nazionale, da oggi e fino al giorno del funerale, previsto per sabato 26 aprile. La decisione, ha fatto sapere Palazzo Chigi, non comporta il divieto o l'annullamento di manifestazioni pubbliche in questi giorni, purché queste siano svolte "in modo sobrio e consono alla circostanza". Le celebrazioni del 25 aprile dunque si terranno regolarmente.

Lo stesso ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, rispondendo alle domande dei cronisti, in riferimento alle cerimonie per la Liberazione e alle partite di calcio, ha ribadito: "Tutte le cerimonie per la Festa della Liberazione sono consentite, tenuto conto del contesto e quindi della sobrietà che la circostanza impone a ciascuno. Riguardo alle partite di calcio, quelle di sabato sono state sospese, mentre riguardo a quelle di domani uscirà un comunicato della presidente del Consiglio". Dichiarazioni che hanno da subito scatenato polemiche da parte delle opposizioni, e anche da parte dell'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), che sui suoi profili social ha postato ieri mattina una card di saluto per Papa Francesco, deceduto ieri, con questa scritta: "La scomparsa di Papa Francesco è una perdita pesantissima per tutta l'umanità", con la firma del presidente nazionale dell'associazione, Gianfranco Pagliarulo.

Montaruli (Anpi) replica a Musumeci

Le polemiche sono sorte proprio perché l'invito alla "sobrietà" da parte del governo Meloni è stato letto come una provocazione. Augusto Montaruli, presidente della sezione Anpi ‘Nicola Grosa' di Torino, contattato da Fanpage.it, osserva che la precisazione del ministro Musumeci è stata del tutto sconveniente. "Le celebrazioni per la Liberazione non sono un ‘rave party'. Questo inciso sulla ‘sobrietà' mi sembra proprio fuori luogo. Noi faremo tutto quello che abbiamo programmato per il 25 aprile, sicuramente con un pensiero rivolto a Papa Francesco. Organizzeremo un concerto alla Casa del Quartiere a Torino, insieme a uno spettacolo teatrale e alla proiezione di un film, faremo presentazioni di libri e il Pranzo Resistente. Ma vorrei ricordare che le canzoni partigiane sono estremamente sobrie, il ministro si metta l'animo in pace. Mi viene da pensare che Papa Francesco si sarebbe fatto una risata di fronte a quest'uscita, e sui cinque giorni di lutto avrebbe detto in piemontese ‘Esageroma nen!', cioè ‘Non esageriamo!'. Allora per i morti nel Mediterraneo cosa dovremmo fare? Un anno di lutto nazionale? E lo dico con tutto il rispetto e l'affetto per la figura di Bergoglio, come si evince anche dalla foto che abbiamo postato sul nostro sito. Ma c'è un limite secondo me, anche perché esagerare con i giorni di lutto svuota anche di senso il ricordo. È nelle cose che un uomo di quasi 90 anni ci lasci. Dispiace, perché era una figura estremamente importante, ma ci vuole anche un po' di moderazione", ha detto Montaruli, esprimendo la sua personale opinione, leggermente differente da quella dell'Anpi nazionale, che condivide la scelta di proclamare il lutto nazionale.

"Una frase come quella pronunciata da Musumeci si spiega solo con l'intento dei membri di questo governo di pulirsi la coscienza, perché se c'è qualcuno distante dalle idee e dai pensieri del Papa sono proprio loro. Fanno dichiarazioni per mostrare vicinanza al Papa, post mortem. Le polemiche sullla Liberazione le aprono loro, solitamente le sezioni dell'Anpi vengono imbrattate con svastiche naziste. Forse a questi oppositori, ai neonazisti e neofascisti, bisognerebbe chiedere di essere sobri almeno il 25 aprile".

Jorge Mario Bergoglio aveva origini astigiane, così come tanti argentini, figli di emigrati piemontesi nella prima metà del Novecento. "Era un migrante, tutti i migranti sono nostri conterranei e concittadini", ha sottolineato Montaruli a Fanpage.it. "Il Papa era vicino ai migranti, ed era migrante lui stesso. Del resto dal Piemonte, così come dal Veneto e dal Friuli-Venezia Giulia, sono emigrati in tanti verso l'Argentina o l'Uruguay. Ancora di più le parole di Musumeci suonano inopportune. Ma c'è un altro elemento fuori posto che vorrei sottolineare: nelle scuole è previsto che si osservi un minuto di silenzio. Ma la scuola è laica, se una scolaresca vuol fare un minuto di silenzio, può farlo naturalmente, ma imporlo lo trovo un atto di regime. Nelle classi penso che sarebbe stato invece opportuno un invito a discutere e ad approfondire la figura di Papa Francesco. Sarebbe stata la cosa più giusta. Un minuto di silenzio lo farei perché Trump è stato eletto Presidente degli Stati Uniti, se mi consente la battuta polemica".

La posizione dell'Anpi nazionale: "Rispetteremo la giornata di lutto, la condividiamo"

Dopo le dichiarazioni del governo, la Segreteria nazionale dell'Anpi ha condiviso una nota: "La scomparsa di Papa Francesco è una gravissima perdita per tutti, laici e cattolici, e in particolare per antifascisti che hanno condiviso le sue parole di pace e fratellanza su scala universale. Condividiamo perciò il lutto nazionale. Ricordiamo peraltro che il 25 aprile di quest'ano è l'80esimo anniversario della Liberazione. Si tratta di un appuntamento di straordinaria rilevanza, perché celebra il giorno della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra. Confermiamo di conseguenza le iniziative promosse, che si svolgeranno ovviamente in piena civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto".

Le opposizioni contro il governo e contro il ministro Musumeci

"Sobrietà? Musumeci rilascia dichiarazioni assurde: il 25 aprile non è una festa in discoteca o un happy hour, ma il giorno in cui si ricorda la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, grazie alla Resistenza che ci ha poi condotti alla democrazia. È proprio grazie a quella Resistenza che oggi celebriamo il 25 aprile. Oggi, Musumeci, ministro del governo Meloni, ha perso un'occasione per tacere. Papa Francesco è stato un Pontefice straordinario e il suo messaggio ha coinvolto credenti e non credenti: evitiamo, per favore, di fare pasticci", si legge in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.

"C'è poco da fare: è più forte di loro, anche stavolta un'allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi. Non trovo altra giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 Aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni", ha commentato Nicola Fratoianni, di Avs.

"Voler sminuire il valore di ciò che rappresenta quel giorno utilizzando peraltro la scomparsa di una straordinaria personalità come Papa Francesco, non può passare sotto silenzio. Sono trascorsi 80 anni dal momento in cui i partigiani insieme alle forze alleate hanno sconfitto i fascisti e cacciato i traditori della Patria, ma evidentemente qualcuno fa ancora fatica a farci i conti", ha aggiunto.

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