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Violentata per giorni in un edificio abbandonato a Mestre: l’aggressore resta in carcere, si cercano complici

Il cittadino tunisino 33enne indagato per le violenze sessuali su una 32enne italiana a Mestre si è avvalso della facoltà di non rispondere: il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare in carcere. Il sospetto è che l’aggressore non abbia agito da solo.
A cura di Giorgia Venturini
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Il cittadino tunisino 33enne indagato per le violenze su una 32enne italiana resta in carcere. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto e ha disposto la misura cautelare in carcere: durante l'interrogatorio l'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. I capi d'accusa formulati dalla pm Alessia Tavernesi sono lesioni, sequestro di persona e violenza sessuale. Intanto si attende che la donna si riprenda in ospedale e poi varrà ascoltata dai carabinieri.

Il 33enne è ritenuto il responsabile della violenza sessuale a Mestre: avrebbe segregato per cinque giorni una donna di 32 anni all'interno di un vecchio palazzo abbandonato nel centro della città. L'orrore è andato avanti da tempo fino a quando la vittima è riuscita a scappare: è stata trovata senza abiti mentre vagava nei pressi dell'edificio abbandonato, in passato sede della Telecom. Avrebbe approfittato di un momento di distrazione del suo aguzzino per poter chiedere aiuto. Le recinzioni del palazzo hanno impedito alla donna di arrivare in strada ma scendendo nel giardino ha potuto chiedere aiuto a negozianti della zona e passanti che hanno allertato il 112. Nei minuti successivi l'aggressore avrebbe tentato di riportarle la donna nell'edificio. Polizia locale e i Carabinieri sono riusciti a soccorrere la donna e liberarla dall'incubo: la vittima è stata trasferita in ospedale, dove i medici hanno confermato la violenza.

Intanto i carabinieri in poco tempo sono riusciti a risalire all'identità dell'uomo grazie alle telecamere pubbliche e private della zona. Si cercano ora eventuali complici: secondo le prime ricostruzioni, infatti, è forte il sospetto che la giovane donna possa essere stata violentata da più persone. Intanto ora la speranza è che la donna si rimetta presto e fornisca la sua versione dei fatti agli investigatori.

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