Cosa si sono detti Giorgia Meloni e Donald Trump: oggi JD Vance in Italia

Programmato da settimane, alla fine l'incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump ha portato meno scintille di quanto si potesse pensare. Il presidente statunitense ha limitato gli attacchi polemici all'Unione europea, la presidente del Consiglio ha ottenuto un viaggio di Trump in Italia e ha promesso che le aziende italiane investiranno nel Paese dieci miliardi di dollari. Stamattina il vicepresidente Usa JD Vance è arrivato in Italia, e alle 13 incontrerà nuovamente Meloni.
I complimenti di Trump e la promessa di un viaggio in Italia
Di fronte alla stampa, non sono mancati i complimenti di Trump alla leader di FdI: l'Italia "può essere il miglior alleato degli Stati Uniti, se lei resta presidente". E ancora: "È una persona eccezionale", "fantastica, sta facendo un ottimo lavoro. Il nostro rapporto è ottimo. L’Italia è uno dei nostri più stretti alleati non solo in Europa". Al di là di questo, non sono arrivati molti risultati concreti.
Come detto, il principale è l'impegno del presidente statunitense a volare presto in Italia. L'obiettivo di Meloni sarebbe quello di organizzare, a Roma, un vertice Usa-Ue per trattare sui dazi. Tuttavia la premier ha detto che Trump "ha accettato" l'invito in Italia, ma "prenderà in considerazione l'idea" di incontrare l'Europa. Un primo passo e poco più, insomma.
Sui dazi, il presidente Usa ha chiarito di non aver cambiato idea ("ci stanno facendo ricchi"), ma si è detto sicuro "al 100%" che ci sarà un'accordo con l'Unione europea. Rassicurazione che conta poco, sia perché non ha messo un limite temporale ("a un certo punto arriverà") sia perché, nei tre mesi in cui è stato in carica, Trump ha cambiato più volte idea improvvisamente. Sempre sui dazi, Meloni ha chiarito qual era l'intento della sua visita: "Sono sicura che si possa fare un accordo, trovandosi a metà strada. Sono qui per aiutare".
Gli impegni di Meloni sugli investimenti negli Usa e la spesa militare
Naturalmente, da parte loro, gli Usa hanno fatto delle richieste all'Italia. E apparentemente hanno ottenuto ciò che volevano. Meloni non ha specificato, ma ha detto: "L’Italia dovrà aumentare le importazioni energetiche. E le imprese italiane investiranno 10 miliardi negli Usa". Non è chiaro se saranno soldi spesi per acquistare gas liquido naturale dagli Stati Uniti, come si ipotizzava nelle ore prima del vertice.
Il confronto ha toccato solo in parte il tema delle spese militari, su cui l'Italia è parecchio indietro soprattutto per gli standard imposti dagli Usa. Su questo Meloni si è impegnata a raggiungere il 2% del Pil entro giugno ("siamo una nazione seria"), ma ha evaso la domanda sugli eventuali tetti successivi da raggiungere; e Trump, interpellato dai giornalisti, ha risolto con una battuta a metà: "Se il 2% è abbastanza? Non è mai abbastanza".
Sull'Ucraina Meloni resiste, poi lancia il "Make the West Great Again"
Sull'Ucraina Meloni non ha rinnegato la linea europea e del suo governo – "sapete come la penso, credo ci sia stata un’invasione e che l’invasore fosse Putin", anche se "oggi quello che conta è che insieme vogliamo lavorare per arrivare a una pace giusta e duratura" – poi per riavvicinarsi a Trump ha insistito sulla vicinanza ideologica: la lotta contro il ‘woke', contro l'immigrazione, contro le droghe.
"Qualcuno mi chiama nazionalista occidentale, non so se sia la parola giusta, ma io so che quando parlo di Occidente, parlo di civiltà. Voglio renderla più forte. Se abbiamo dei problemi tra le due sponde dell’Atlantico, questo è il momento di sederci e trovare soluzioni", ha detto. Poi ha ripreso lo slogan dei trumpiani, Make America great again, allargandolo a tutto l'Occidente: "Lavoriamo per rendere l'Occidente di nuovo grande". Ha citato Cristoforo Colombo, la "lotta contro l’ideologia che lo vuole cancellare dalla storia, ma anche la lotta alle migrazioni illegali e alle droghe sintetiche, come la piaga del Fentanyl".
Le critiche dell'opposizione
Le reazioni, naturalmente, hanno diviso maggioranza e opposizione. FdI ha parlato di un "capolavoro diplomatico", Matteo Salvini di "totale sintonia con gli Usa" e Antonio Tajani di "mossa decisiva" di Meloni. Dall'altra parte, Elly Schlein ha attaccato l'impegno ad aumentare la spesa militare e far investire di più negli Usa, Giuseppe Conte ha scherzato "penso che agli italiani convenga travestirsi da Trump per ottenere qualche misura da Meloni".
Nicola Fratoianni (Avs) ha detto che Meloni ha fatto "la cameriera al pranzo con Trump", Matteo Renzi ha sottolineato che per le aziende "restano dazi e incertezza". Carlo Calenda è stato più morbido con la presidente del Consiglio: ha visto risultati positivi su dazi e Ucraina, criticando solo i complimenti alla "lotta alla cultura woke". Dall'Ue, che nelle ultime ore prima dell'incontro aveva detto di non opporsi in alcun modo all'incontro tra i due leader, non sono arrivate reazioni ufficiali.
Oggi JD Vance in Italia, nuovo vertice con Meloni
Oggi tocca al vice di Trump, JD Vance. Arrivato in mattinata a Roma, alle 13 incontrerà Meloni. La presidente del Consiglio potrà continuare a insistere, si presume, su un vertice in Italia sul tema dei dazi. Poi ci sarà un pranzo informale, a cui prenderanno parte anche Matteo Salvini (che aveva già sentito Vance in privato poche settimane fa) e Antonio Tajani. La visita del vicepresidente poi si concentrerà soprattutto sul Vaticano, nei giorni della Pasqua, anche se non ci sarà un incontro con il Papa viste le sue condizioni di salute.