Mattarella ricoverato, cosa succede se il presidente della Repubblica è indisposto secondo la Costituzione

Cosa succede quando il presidente della Repubblica non può svolgere le sue funzioni per un breve periodo di tempo? La domanda è diventata attuale dopo la notizia che Sergio Mattarella è stato ricoverato al Santo Spirito di Roma per un impianto di pacemaker. Il capo dello Stato, 83 anni, è in buone condizioni e l'intervento era programmato, come hanno spiegato fonti del Quirinale. Ma, anche se non ci sono ancora conferme ufficiali sul punto, è possibile che Mattarella non potrà esercitare tutte le sue funzioni per un breve periodo. In questo caso è possibile che si applicherà l'articolo 86 della Costituzione, che prevede che i poteri del capo dello Stato passino al presidente del Senato, in questo caso Ignazio La Russa.
Il testo dell'articolo è semplice: "Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato". Il secondo comma, poi, riguarda invece i casi più gravi, "di impedimento permanente o di morte o di dimissioni", in cui naturalmente è necessario convocare nuove elezioni. Ma stando alle rassicurazioni fornite da fonti mediche e dal Quirinale sembra che non sia questo il caso.
Se il presidente della Repubblica non è in grado di lavorare per qualche giorno – come può accadere nel caso di una malattia, ma non solo – le sue funzioni vanno al presidente del Senato. La Costituzione non mette alcun limite a questo passaggio: teoricamente, se Ignazio La Russa dovesse fare da ‘supplente' a Mattarella, avrebbe tutti i suoi poteri senza eccezioni, incluso ad esempio quello di nominare senatori a vita. Naturalmente, però, la prassi dice altro. La correttezza istituzionale prevede che chi ha un ruolo di supplenza (tanto più nei confronti del capo dello Stato) si limiti allo stretto indispensabile. La firma di atti che hanno una scadenza precisa, ad esempio, o la presenza a incontri e eventi.
Un caso particolare in cui questo si verifica sono i viaggi all'estero. Proprio perché la Costituzione non dà dei limiti chiari, per molti anni dall'inizio della Repubblica non fu chiaro se un lungo viaggio dovesse considerarsi un ‘impedimento temporaneo'. Dal mandato di Sandro Pertini in poi, la prassi divenne che il presidente del Senato assumeva le funzioni per i viaggi di oltre una settimana. Ma non è obbligatorio. Ad esempio, quando a marzo Sergio Mattarella è stato in Giappone per una settimana, La Russa non ha ricevuto le sue funzioni in via temporanea. D'altra parte, va anche tenuto in considerazione che i mezzi tecnologici oggi permettono con più facilità di essere sempre in contatto con l'Italia.
Per quanto riguarda i problemi di salute, o come in questo caso gli interventi medici, non c'è una regola né una prassi certa. Se l'impedimento del presidente Mattarella dovesse essere talmente breve da non ostacolarlo nelle funzioni presidenziali, potrebbe non esserci nessun passaggio di poteri temporaneo a La Russa. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni, informazioni più chiare sullo stato di salute del capo dello Stato chiariranno il dubbio.