Liliana Resinovich, gli avvocati del marito Sebastiano Visintin: “Sta male, vogliamo una super perizia”

Tornano a parlare gli avvocati di Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, la triestina scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere il gennaio successivo. L'uomo nei giorni scorsi è stato iscritto nel registro degli indagati per l'omicidio della donna e non sono mancate le polemiche, soprattutto dopo che ha mandato alla trasmissione di Rai 2 Ore 14 un selfie da Tarvisio dove si trova in vacanza.
"Sebastiano va ogni weekend alle terme, come il giorno prima della scomparsa di Liliana. Non credo abbia un interesse, non è importante il fatto di dove vada Sebastiano. Sebastiano sta male quindi vi prego, vi imploro di lasciarlo in pace. È una persona fragile, se avete qualche necessità oggettiva, chiedetela ai suoi difensori se possono parlare", hanno dichiarato sempre ai microfoni della trasmissione condotta da Milo Infante Paolo e Alice Bevilacqua, i legali di Sebastiano Visintin.

"La mia intervista – ha aggiunto Paolo Bevilacqua riferendosi alle dichiarazioni rilasciate nei giorni al Corriere della Sera – in cui auspicavo l’avviso di garanzia era un paradosso, una provocazione. Se si chiama avviso di garanzia, per noi vuol dire che abbiamo delle garanzie in più rispetto a quelle che avevamo prima quindi va benissimo così. Però non credo che la Procura abbia assecondato la mia richiesta in tutta franchezza. La Procura ha assecondato una sua ipotesi investigativa ed è giusto che sia stato così".
E poi fa una richiesta. "La perizia della Cattaneo non è una perizia, è una consulenza. Piuttosto l’auspicio è che la Procura si diriga verso una perizia questa volta. Vorremmo una super perizia. Potrebbe chiarire i vari dubbi che le due consulenze precedenti hanno manifestato, perché abbiamo una prima consulenza che palesa un’idea suicidaria e una seconda che conclude con un omicidio ad opera di terzi. Sulla base degli stessi elementi e quindi di una lettura diversa. La scienza è fallace di per sé, l’ho già detto. Quello che non è fallace secondo me è l’istinto", hanno concluso i due legali.