video suggerito
video suggerito
Caso Paragon

Csx unito per la libertà di stampa, Conte e Schlein: “Governo ha occupato militarmente Rai, basta Telemeloni”

I leader dell’opposizione, Conte, Schlein, Bonelli, Fratoianni e Magi, sono intervenuti a una conferenza sul Media Freedom Act, sulla riforma della Rai e sulla libertà di informazione. Il leader M5s: “Su Cancellato, il direttore di Fanpage, non ci viene data alcuna notizia. E lo Stato dice che non sa nulla”. Schlein: “Grave”
A cura di Annalisa Cangemi
189 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

I leader dell'opposizione sono intervenuti all'Associazione Stampa Estera a Roma per una iniziativa sulla libertà di stampa. Giuseppe ConteElly SchleinAngelo Bonelli, Nicola Fratoianni, Riccardo Magi, hanno discusso di per parlare di Media Freedom Act, riforma della Rai, conflitto di interessi e piattaforme social europee. Presenti in sala anche il presidente Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, il giornalista Sigfrido Ranucci, e il deputato Pd Paolo Ciani, segretario di Demos.

Il convegno, promosso da MoveOn Italia, Articolo 21, Rete #NoBavaglio, insieme ad altri movimenti e associazioni, si intitola "Informazione, emergenza democratica: media freedom act, riforma Rai, conflitto di interesse, piattaforma social europea. No al decreto sicurezza". L'obiettivo dell'incontro è aprire un tavolo con la politica.

"Mala Tempora Currunt. La Vigilanza Rai è bloccata solo perché ci rifiutiamo di votare la presidente Rai indicata dalla maggioranza. Non fanno neppure approvare il calendario dei lavori. Neppure i sopralluoghi. Non si può fare nulla perché ricattano, è uno scandalo inverecondo. Abbiamo scritto ai presidenti di Camera e Senato ma non c'è stata alcuna iniziativa. Non mi meraviglia che siamo scesi al 46esimo posto per Reporters sans Frontieres", per quanto riguarda la libertà di stampa nel mondo, ha denunciato Giuseppe Conte durante la conferenza stampa, commentando la notizia data da Vincenzo Vita, esponente di Sinistra Italiana che, citando una anticipazione del rapporto di Rsf, ha detto: "Abbiamo avuto una anticipazione del rapporto che sarà presentato il 3 di maggio da Reporters sans Frontieres. L'Italia è tra gli ultimi grandi paesi occidentali, al 46esimo posto, passando da una situazione abbastanza buona a una problematica. Restiamo preoccupati per il caso Paragon e invitiamo il governo a dichiarare chi è che ha spiato il direttore di Fanpage Cancellato. Assistiamo poi con sgomento alla trasformazione del servizio pubblico in una sorta di TeleMeloni".

Anche Conte ha citato il caso Paragon: "Su Cancellato, il direttore di Fanpage, non ci viene data alcuna notizia. E lo Stato dice che non sa nulla".

"La consapevolezza della necessità di una riforma Rai l'abbiamo sempre avvertita. In questa legislatura con la presidenza di Barbara Floridia in Vigilanza Rai abbiamo insistito molto per smuovere le acque, a maggior ragione che dopo la riforma la Rai è diventata diretta emanazione degli organi di Governo. A inizio legislatura abbiamo detto ‘facciamo gli stati generali'. Barbara Floridia li ha organizzati nonostante non abbia avuto l'appoggio delle forze di maggioranza.

"Ma ad agosto un regolamento europeo ci metterà fuorilegge, i partiti di maggioranza non ne tengono conto. Quando scatterà il Freedom act, noi saremo fuorilegge, entreremo in una procedura di infrazione, anche per la governance Rai. Gli Stati generali hanno smosso qualcosa. Ci sono diverse proposte di modifiche, dobbiamo fare sintesi tra di noi e coinvolgere la maggioranza", ha detto il leader pentastellato.

"Abbiamo la Rai bloccata, la commissione di vigilanza non si muove perché ci dicono o votate questo presidente o la blocchiamo. Penso che come forze di opposizioni dobbiamo costruire insieme una proposta per restituire la Rai ai cittadini", ha detto il coportavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, all'incontro.

"Da parte nostra c'è la massima disponibilità per costruire un percorso di confronto per arrivare a una riforma condivisa della Governance Rai. Abbiamo visto gli attacchi che sono stati fatti al servizio pubblico. Non c'è solo la gestione manipolatrice dei tg, ma il problema complessiva di addomesticare il servizio pubblico ai voleri di chi governa. E gli effetti negativi li vedremo sempre di più con l'avvicinarsi delle elezioni politiche. Penso che come forze di opposizione dobbiamo mettere la massima responsabilità per far sì che l'informazione sia salvaguardata nella sua autonomia. È evidente che ci sono responsabilità che non sono solo della destra, perché ad esempio una responsabilità è non aver fatto una legge sul conflitto di interessi", ha detto ancora Bonelli.

"La partita, per come la vedo io, non finisce con la presentazione anche della migliore legge possibile. Occorre fare i conti con la realtà, con i rapporti di forza parlamentari. Non c'è una legge di iniziativa parlamentare che sia arrivata all'esame. Questo non vuol dire essere pessimisti ma dire che la presentazione di una proposta di legge deve essere l'occasione per la costruzione di una grande battaglia politica. Il punto è come noi organizziamo nella società un dibattito per rimettere al centro questa emergenza, la dimensione pubblica come bene comune. Dobbiamo su questo costruire una convergenza e iniziare una ‘marcia' nel Paese. Su questo noi possiamo fare un passo avanti, che vada persino oltre una proposta comune di riforma", ha detto il leader di Avs Nicola Fratoianni.

"Massima disponibilità per confrontarci sui modelli di riforma della Rai", ha detto Riccardo Magi, ma "non vedo su questo le condizioni politiche. La battaglia che dobbiamo fare è per il recepimento del regolamento europeo sul Media Freedom Act per evitare una deriva orbaniana in Italia. Credo che questo debba essere il primo fronte di lotta". Magi ha ricordato che gli organi di informazione, i telegiornali, non stanno parlando dei referendum dei prossimi 8 e 9 giugno, su lavoro e cittadinanza, ma si occupano del "fumoso" referendum sulla separazione delle carriere, di cui si parla nonostante la riforma della giustizia non sia nemmeno stata varata.

"Do la piena disponibilità a continuare questo confronto in tavoli più tecnici per discutere di una riforma necessaria. Ma c'è una carenza di informazione sull'appuntamento refererendario dell'8 e 9 giugno, per i referendum contro la precarietà e per la cittadinanza. Noi dobbiamo essere in grado di rimettere l'informazione al centro della discussione politica. Il Media Freedom Act definisce quali sono i caratteri fondamentali della tutela della libera informazione, qualità e pluralismo, tutela delle fonti. Il Va salvaguardato il diritto del giornalista a fare il suo lavoro, ma anche il diritto del cittadino a essere informato", ha detto Elly Schlein.

"È importante essere qui insieme, bisogna fare una riflessione per liberare il Servizio Pubblico dall'influenza dei partiti, bisognava farlo prima. Questa maggioranza si è ubriacata dalla voglia di occupare tutte le posizioni di potere all'interno della televisione pubblica, non si era mai arrivati a questi livelli di occupazione militare. L'Aventino sulla Rai lo sta facendo la maggioranza per forzarci a votare la presidenza che il governo vuole. Abbiamo fino all'8 agosto per il pieno recepimento del Media Freedom Act. Portiamo le forze di maggioranza a sederci a un tavolo con noi. Che cosa stiamo aspettando? A Giorgia Meloni questa situazione piace, bisogna che capisca che la festa è finita. Dobbiamo approvare una riforma che renda la Rai libera dai partiti", ha proseguito

Sul caso Paragon la segretaria del Pd ha detto che è "grave" che il governo non sappia chi ha usato "uno spyware che solo gli enti statali possono usare", "per spiare il direttore di un giornale".

"Ci sono degli spunti interessanti nelle proposte di tutti – ha aggiunto Schlein – ma non facciamo di questa una cosa chiusa in una stanza, facciamo una battaglia nel Paese. Cerchiamo di batterci insieme per arrivare a meta e spingere anche la maggioranza a sederci al tavolo. Io sono qui per ribadire che la maggioranza deve smettere di fare l'Aventino e che hanno il dovere di sedersi al tavolo perché l'8 agosto sta arrivando".

189 CONDIVISIONI
72 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views