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Nuovo codice della strada, boom di patenti ritirate: multe in aumento per chi guida con il cellulare

L’introduzione del nuovo Codice della Strada ha portato a un boom di sospensioni e revoche di patenti, soprattutto per l’uso del cellulare alla guida. L’aumento delle sanzioni sta mettendo in difficoltà prefetture e polizia locale, ma sembra migliorare la sicurezza stradale.
A cura di Francesca Moriero
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Da quando sono entrate in vigore le nuove regole del Codice della Strada, i numeri dei ritiri di patenti sono schizzati alle stelle. In soli tre mesi, la Polizia Stradale ha infatti sospeso o revocato oltre 16mila patenti, quasi la metà di tutte quelle ritirate nel 2024. Un aumento impressionante che sta mettendo in difficoltà i comandi della polizia locale e le prefetture, alle prese con una mole di pratiche molto più alta del solito; il fenomeno riguarda tutte le città italiane, da Milano a Palermo, con aumenti significativi ovunque. Questo perché le nuove norme hanno reso più severe le sanzioni per alcune infrazioni, in particolare per chi usa il cellulare mentre guida.

Record di patenti ritirate, numeri in crescita nelle grandi città

Le città più colpite da questo aumento sono le metropoli: a Roma, nei primi due mesi dell'anno, le patenti ritirate sono cresciute del 77% rispetto allo stesso periodo del 2024, arrivando a 530; a Milano, i ritiri sono passati da 183 a 647; a Palermo, nei primi tre mesi con le nuove regole, i provvedimenti sono stati 267, più del triplo rispetto agli 85 dello scorso anno. Anche Napoli (+64,4%), Bologna (+60%) e Firenze (+40%) registrano aumenti significativi.

A Genova, le patenti ritirate e segnalate alla Prefettura sono addirittura più che raddoppiate, passando da 366 a 746.

Cellulare alla guida: la principale causa di sospensione

Uno dei motivi principali di questo boom di ritiri è la stretta sull'uso del cellulare alla guida: con le nuove regole, chi viene sorpreso a usare il telefono mentre guida si vede infatti ritirare immediatamente la patente. Poi, entro 15 giorni, la Prefettura stabilisce la durata della sospensione, che parte da un minimo di 15 giorni per chi ha almeno 20 punti sulla patente.
Secondo i dati della Polizia Stradale e dei Carabinieri, questa infrazione da sola sarebbe responsabile del 50% dei ritiri di patente degli ultimi tre mesi. L'obiettivo della norma sarebbe chiaro: ridurre il numero di incidenti causati dalla distrazione al volante.

Mini-sospensioni e nuove infrazioni che fanno perdere la patente

Un'altra novità che ha fatto aumentare i ritiri è l'introduzione delle cosiddette "mini-sospensioni", previste dall'articolo 218-ter del Codice della Strada; questa misura riguarda gli automobilisti che hanno meno di 20 punti sulla patente: se commettono alcune infrazioni, la patente viene sospesa per un breve periodo. I giorni di sospensione dipendono dal punteggio: chi ha tra 19 e 10 punti si vede sospendere la patente per 7 giorni, mentre chi ha meno di 10 punti resta senza patente per 15 giorni. Se l'infrazione ha causato un incidente, il periodo di sospensione raddoppia, arrivando fino a 30 giorni.

Le infrazioni per cui scatta questa sospensione breve sono molte e includono:

  • sorpasso a destra,
  • mancata precedenza ai pedoni,
  • passaggio con il semaforo rosso.

Anche queste nuove sospensioni hanno avuto un forte impatto nelle grandi città: secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore, a Milano, per esempio, da gennaio a marzo, sono state applicate ben 157 mini-sospensioni; a Napoli 87; a Bologna 28. Anche a Genova si è registrato un aumento dei ritiri legati a infrazioni che, prima della riforma, non prevedevano il ritiro della patente. D'altra parte, i ritiri per guida in stato di ebbrezza sembrano in calo. Secondo alcuni esperti, questo potrebbe significare che le persone stanno diventando "più prudenti e tendono a non mettersi al volante dopo aver bevuto".

Prefetture e polizia locale in difficoltà: troppe pratiche da gestire

L'aumento dei ritiri di patente sta però creando non pochi problemi burocratici. Per ogni sospensione, infatti, gli agenti devono seguire una procedura precisa e piuttosto lunga. Ecco i passaggi principali:

  • Verificare che l'infrazione rientri tra quelle che prevedono il ritiro della patente.
  • Controllare quanti punti ha il conducente nell'Anagrafe nazionale della Motorizzazione.
  • Se ha meno di 20 punti, procedere al ritiro immediato.
  • Se l'infrazione ha causato un incidente, raddoppiare il periodo di sospensione.
  • Rilasciare un permesso temporaneo per permettere all'automobilista di spostare l'auto in un luogo sicuro.
  • Registrare il ritiro della patente nel sistema e informare il conducente su dove e come recuperarla dopo la sospensione.

Molte prefetture e comandi di polizia municipale non erano insomma pronti a gestire un numero così alto di pratiche. Secondo l'Anci, l’associazione dei Comuni italiani, l'aumento dei ritiri ha rallentato il lavoro degli uffici, creando lunghe attese per chi deve riavere la patente. Un altro problema riguarderebbe poi l'accesso alle banche dati della Motorizzazione: la polizia locale, a differenza della Polizia Stradale e dei Carabinieri, deve ancora pagare per accedere a queste informazioni, il che rende i controlli più difficili. Le associazioni di categoria chiedono dunque da tempo che anche i vigili urbani possano consultare gratuitamente questi dati, ma la normativa non è ancora cambiata.

Le nuove regole funzionano: meno incidenti e più sicurezza sulle strade

Nonostante le difficoltà burocratiche, i nuovi provvedimenti sembrerebbero avere un impatto positivo sulla sicurezza stradale: "Le sospensioni brevi sono nate come una sperimentazione, ma stanno dando risultati concreti", spiega Roberto Benigni, vicepresidente dell'Anvu, l'associazione della polizia locale. Nei primi mesi dopo l'entrata in vigore delle nuove regole, molti Comuni hanno avuto problemi nell'applicarle, soprattutto quelli più piccoli; ma con il tempo e con l'arrivo di istruzioni più chiare dal Ministero dell'Interno, la situazione si starebbe invece ora stabilizzando. L'obiettivo della riforma è rendere le sanzioni più efficaci e immediate, per scoraggiare comportamenti pericolosi e i dati starebbero suggerendo che "qualcosa sta cambiando": sempre meno persone, stando ai numeri, starebbero guidando in stato di ebbrezza, mentre aumentano i controlli e i provvedimenti contro chi usa il cellulare o commette altre infrazioni pericolose.

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