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“Situazione disperata, a rischio 6 milioni di bimbi”: il racconto di Save The Children dopo il sisma in Myanmar

Il racconto a Fanpage.it Jeremy Stoner, direttore di Save the Children per la regione asiatica, che si trovava a Bangkok quando venerdì scorso un violento terremoto di magnitudo 7.7 è stato registrato in Myanmar: “Le prime 72 ore sono molto importanti per salvare le persone dalle macerie degli edifici che sono crollati. E questo tempo orami è passato. Il numero dei morti aumenterà”.
A cura di Ida Artiaco
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"È stata una esperienza davvero spaventosa e ora la situazione è catastrofica. Oltre sei milioni di bambini potrebbero avere gravi ripercussioni a livello psicologico e non solo". A parlare a è Jeremy Stoner, direttore di Save the Children per la regione asiatica, che si trovava a Bangkok quando venerdì scorso un violento terremoto di magnitudo 7.7 è stato registrato in Myanmar, arrivando ad essere avvertito fino in Thailandia, Cina e India e provocando migliaia di morti. A Fanpage.it ha raccontato cosa è successo dopo il sisma e di cosa hanno bisogno le popolazioni colpite.

Jeremy, lei si trovava a Bangkok venerdì scorso. Come ha vissuto il terremoto?

"A Bangkok, che è molto lontana dal Myanmar, l'impatto è stato forte, decine di persone sono morte. Una mia amica è rimasta bloccata in un ascensore mentre usciva dal suo appartamento, e quando finalmente si sono aperte le porte ha visto tutti correvano all'eterno. La stessa cosa è successa nel mio ufficio, perché si è sentito molto forte, e per tutto il pomeriggio non era sicuro per loro rientrare nell'edificio. È stata davvero un'esperienza spaventosa".

Quale è adesso la situazione?

"Il terremoto di venerdì scorso, che è solo tre giorni fa, è stato il più catastrofico che sia stato registrato negli ultimi cento anni. Solo in Myanmar sono sei le regioni sono state identificate come seriamente impattate dal sisma e qui vivono circa 28 milioni di persone, di cui 6.8 milioni sono bambini. Non tutte queste aree sono state direttamente impattate dal terremoto ma è davvero enorme. La situazione è disperata: nella maggior parte dei terremoti le prime 72 ore sono molto importanti per salvare le persone dalle macerie degli edifici che sono crollati. E questo tempo orami è passato. Purtroppo sono sicuro che il numero dei morti aumenterà rapidamente rispetto ai giorni scorsi e il bilancio peggiorerà. Quindi possiamo dire che il quadro è devastante".

Ha detto che sono a rischio oltre 6 milioni di bambini. Anche le scuole sono state colpite dal sisma? 

"Abbiamo ricevuto notizie di scuole e ospedali che sono state colpiti in maniera molto seria dal terremoto. E questo sicuramente sarà un grosso problema da affrontare nelle prossime settimane o comunque nel medio periodo, perché è importantissimo che i bambini possano tornare in aula il prima possibile, per riacquistare una sorta di normalità ed evitare che abbiano a che a fare con le conseguenze del sisma per anni, soprattutto dal punto di vista psicologico".

Cosa serve di più in questo momento?

"Ovviamente ci servono soldi, perché in questo tipo di emergenza è importante dare supporto finanziario alle comunità così che alle persone che sono state più gravemente colpite dal sisma possano arrivare beni di prima necessità come acqua, cibo, medicine per andare avanti durante questo periodo di difficoltà. Servono anche posti sicuri per dormire. Molte persone hanno paura a tornare nelle proprie case e dormono all'aperto, sui campi da calcio".

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