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Trovato e arrestato alla stazione di Imola il detenuto evaso dal carcere di Bologna: la fuga è durata 3 giorni

Sarebbe stato individuato e arrestato di nuovo nei pressi della stazione ferroviaria di Imola nella mattina di oggi lunedì 31 marzo Mneraj Fatbardh, il 34enne che la sera del 28 marzo era evaso dal carcere di Bologna.
A cura di Giorgia Venturini
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Mneraj Fatbardh, l'ex evaso di 34 anni
Mneraj Fatbardh, l'ex evaso di 34 anni

Si sono riaperte le porte del carcere per il detenuto evaso a Bologna nei giorni scorsi. Sarebbe stato individuato e arrestato di nuovo nei pressi della stazione ferroviaria di Imola nella mattina di oggi lunedì 31 marzo. A catturarlo sono stati gli uomini del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria dell'Emilia Romagna e Marche, insieme ad alcune unità del reparto di Polizia penitenziaria dell'istituto felsineo.

Il detenuto, di nazionalità albanese, era evaso la sera del 28 marzo dalla Casa circondariale di Bologna poche ore dopo aver saputo della revoca della semilibertà. Il 34 anni Mneraj Fatbardh infatti prima di quella sera poteva uscire e andare al lavoro, ma questo gli era stato negato a causa di reati commessi durante proprio la semilibertà. Ma come aveva fatto a scappare?

Stando alla ricostruzione di quanto accaduto, avrebbe sfruttato una porta rimasta aperta e in poco tempo avrebbe fatto perdere le proprie tracce. Tra le ipotesi quella che sarebbe riuscito anche a scavalcare un muro. Pochi minuti dopo il personale del carcere si era accorto della evasione e aveva dato l'allarme: le ricerche erano partite dalle case e dai garage della zona nei pressi del carcere, ma per poco più di due giorni avevano dato esiti negativi. Fino a stamattina quando è stato trovato a Imola.

Domenico Maldarizzi, segretario nazionale UilPa Poizia penitenziaria, in una nota era intervenuto in questo modo spiegando l'accaduto: "Che l'istituto bolognese abbia grosse pecche strutturali, soprattutto nei sistemi di allarme e video sorveglianza è cosa nota visto che più volte è stato denunciato da questa organizzazione sindacale". Per poi aggiungere: "Il personale è sottodimensionato e stanco, al contrario della popolazione detenuta che aumenta sempre più, un dato di fatto che sembra non interessare a nessuno. Le nostre continue richieste al Governo di deflazionare la popolazione detentiva e di investire in tecnologia e soprattutto in uomini, che ricordiamo che siamo carenti di 18.000 unità, passano inosservate e se a queste carenze si sommano mancanza di videosorveglianza e sistemi di allarme è sempre più probabile che accadono tali eventi".

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