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Meloni usa il filtro dello studio Ghibli: nei commenti le ricordano di Porco Rosso e di cosa pensa Miyazaki

Un recente post di Fratelli d’Italia ha scatenato polemiche dopo l’uso di immagini in stile Studio Ghibli, con un chiaro riferimento al film Porco Rosso. Questa mossa, che cerca di accostare il partito di Giorgia Meloni a un trend giovanile, appare paradossale, considerando che l’opera di Miyazaki è un fermo rifiuto del fascismo e delle ideologie autoritarie.
A cura di Francesca Moriero
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Negli ultimi giorni, un post di Fratelli d’Italia su Instagram sembra aver sollevato un acceso dibattito: il profilo del partito di Giorgia Meloni ha infatti pubblicato due immagini realizzate con l'intelligenza artificiale, ispirate allo stile di Hayao Miyazaki, in cui la leader appare ritratta in un contesto che richiama l'estetica del celebre regista giapponese. A corredo delle immagini, la didascalia recita: "Noi siamo l'eco del futuro", parole che hanno suscitato una serie di reazioni, tra cui molti commenti critici. In risposta, infatti, numerosi utenti hanno commentato con immagini tratte da Porco Rosso, uno tra i film più emblematici del regista, per sottolineare l'incongruenza tra il messaggio antifascista del film e il contesto politico a cui le immagini sono invece associate.

Il paradosso di una scelta culturalmente distante

Il partito di Giorgia Meloni, nel tentativo di seguire un recente trend sui social, ha scelto di utilizzare immagini in stile "Studio Ghibli", sfruttando la possibilità di generare contenuti tramite l'intelligenza artificiale. Una mossa che però è apparsa a molti come paradossale: Miyazaki, infatti, è noto per le sue opere antifasciste e critiche verso i regimi autoritari, tematiche che sembrano in netta contraddizione con le posizioni politiche di Fratelli d'Italia. L'uso di simboli che si discostano completamente dai valori espressi nelle opere dello studio Ghibli, come sottolineato dagli utenti, spiega come, talvolta, la cultura venga strumentalizzata per fini politici, distorcendone il significato originario.

Le reazioni sui social

Gli utenti che hanno commentato il post di Fratelli d'Italia hanno sottolineato quindi immediatamente l'incoerenza dell'iniziativa, come dimostrano i numerosi messaggi: "Come vi permettete di usare immagini che vorrebbero replicare lo stile dello studio Ghibli, quando i principi pacifisti e naturalistici che costituiscono le fondamenta delle opere di Miyazaki sono agli antipodi rispetto a voi?", scrive uno degli utenti. Un altro commenta: "Oltre alla tristezza di un tentativo misero di ricreare un trend giovanile, che risulta davvero poco intelligente, va sottolineata l'ovvia incoerenza di usare un filtro che replica le opere di uno studio il cui direttore, Miyazaki, è palesemente antifascista". Più duro ancora un altro commento: "Lo studio Ghibli è dichiaratamente antifascista, e il regista è convinto marxista e socialista. Direi che questo post è totalmente inappropriato per il vostro elettorato".

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Non sono poi mancati i richiami alla celebre battuta di Porco Rosso: "Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale".

"Porco Rosso": un'opera antifascista

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Tratto dal manga "Hikōtei jidai" ("L'era degli idrovolanti") di Hayao Miyazaki, Porco Rosso (1992) è ambientato nell'Italia tra le due guerre mondiali e segue le avventure di Marco Pagot, un ex pilota dell'aviazione italiana, uno dei migliori del suo tempo. Dopo un incidente non del tutto spiegato durante la Prima Guerra Mondiale, Pagot assume la forma di un maiale antropomorfo e rifiuta il regime fascista. Abbandonato l'esercito, diventa un cacciatore di taglie, utilizzando il suo idrovolante per catturare i suoi bersagli e facendosi chiamare proprio "Porco Rosso". L'arrivo del pilota americano Curtis lo costringe tuttavia a rimandare i suoi piani e a tornare a combattere nel cielo dell'Adriatico, sia contro il fascismo, che per riconquistare un amore perduto anni prima. Il film, dunque, si configura come una critica netta all'autoritarismo e alla violenza del fascismo; la celebre frase del protagonista, "Meglio un maiale che un fascista", esprime un rifiuto deciso di ogni forma di oppressione e promuove la ricerca della libertà individuale come sfida al totalitarismo. Porco Rosso non è infatti solo un'avventura fantastica, ma un vero e proprio inno alla resistenza contro intolleranza e ingiustizie.

L'appropriazione di un simbolo culturale

Il tentativo di Fratelli d'Italia di usare le immagini di Miyazaki, forse per cercare di apparire più vicini a un pubblico giovane o più liberale, finisce dunque per scontrarsi con l'incongruenza di un partito che si rifà a una tradizione politica che, nei fatti, è in contrasto con i principi pacifisti e antifascisti che Miyazaki ha sempre espresso. L'uso distorto di un simbolo culturale rischia però non solo di ridurre il suo valore originale, ma anche di svuotarlo del suo significato più profondo; il messaggio che Porco Rosso ha voluto lanciare, secondo gli utenti, sembra essere dunque ora distorto e strumentalizzato a fini politici, ma la distorsione di un'opera che lotta contro il fascismo, il militarismo e l'autoritarismo, per cercare di avvalersi di una sua immagine, rischia di indebolire la forza autentica del pensiero di un regista come Miyazaki, che rimane, invece, simbolo di un mondo più giusto e pacifico.

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