In Myanmar 35enne incinta muore dopo essere stata recuperata dalle macerie di un palazzo distrutto dal sisma

È stata estratta dalle macerie del suo appartamento a Mandalay, in Myanmar, colpito venerdì scorso da un violento terremoto di magnitudo 7.7 avvertito fino in Thailandia. Ma, nonostante gli sforzi dei soccorritori, Mathu Thu Lwin, 35 anni e incinta, è morta poco dopo aver rivisto la luce.
Tra le storie drammatiche delle popolazioni colpite dal sisma c'è anche quella di questa donna, che è rimasta per oltre 50 ore sotto le lamiere e i detriti del complesso di appartamenti Sky Villa, stando a quanto hanno raccontato fonti all'agenzia AFP. I soccorritori hanno utilizzato vari macchinari per farsi strada tra le macerie che la tenevano prigioniera, poi l'hanno consegnata al team di medici che l'hanno visitata e le hanno praticato un massaggio cardiaco in una sorta di sala operatoria improvvisata in un edificio adiacente, ma alla fine ne hanno dovuto dichiarare il decesso.
"Abbiamo provato di tutto per salvarla", ha detto uno dei membri dell'équipe medica, ma la 35enne aveva perso troppo sangue a causa dell'amputazione di una gamba, resa necessaria per salvarla dalle macerie.
Intanto, la giunta militare al potere in Myanmar ha proclamato sette giorni di lutto nazionale, da oggi, lunedì 31 marzo, al 6 aprile, in omaggio alle oltre 1.700 persone che hanno perso la vita nel terremoto di venerdì, mentre le squadre di soccorso di vari Paesi stanno ancora cercando sopravvissuti tra le macerie. Fino a lunedì prossimo le bandiere del Paese saranno esposte a mezz'asta presso le istituzioni statali, nonostante diverse abbiano subito danni strutturali a causa del terremoto. A settantadue ore dal terremoto, proseguono infatti le operazioni di rimozione delle macerie e la ricerca dei sopravvissuti in città come Mandalay, la seconda pià grande del Paese, dove le squadre di soccorso stanno attraversando zone di difficile accesso per prestare soccorso alle persone colpite.
Le Nazioni Unite stimano che circa 20 milioni di persone, un terzo della popolazione, siano state colpite in vari modi dal terremoto, mentre la giunta e i gruppi umanitari presenti sul posto prevedono che il numero delle vittime aumenterà con il passare delle ore, arrivando a toccare anche quota 3000 morti.