Turchia, in fuga dalla polizia c’è anche Pikachu: perché quel cartone è un simbolo nel Paese di Erdogan

Tra i manifestanti in fuga dalle cariche della polizia durante le proteste di piazza in Turchia c’è anche Pikachu, il Pokémon giallo protagonista dell’omonima serie animata bandita dal 2000 nel Paese. Le immagini della sua fuga sono diventate un simbolo in poche ore.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Tra i manifestanti scesi in piazza in seguito all'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, principale rivale politico del presidente turco Recep Tayyip Erdogan è apparso anche Pikachu, il pokémon amico del cuore di Ash Ketchum. Un uomo con indosso un costume del personaggio tratto dal cartone animato è diventato il simbolo delle proteste di piazza in Turchia: le immagini che lo ritraggono in fuga a tutta velocità dalle cariche della polizia ad Antalya sono diventate virali non solo per l'apparente surrealtà della situazione, ma anche perché Pikachu è di fatto "nemico dello Stato" turco.

La trasmissione dell'anime Pokèmon è stata interrotta in Turchia nel 2000: due bambini, infatti, sono rimasti feriti dopo essersi lanciati dal balcone credendo di avere poteri sovrannaturali citati nel cartone. L'emittente Tv privata ATV era stata punita con l'oscuramento delle sue reti per 24 ore. La serie Tv è stata bannata per due anni, poi è ripresa fino a nuove proteste e richieste di ban nel 2005. Oggi la serie è nuovamente presente grazie alle piattaforme streaming.

La presenza del costume giallo appare come una presa di posizione contro la censura in Turchia dove proprio in questi giorni è stato espulso il corrispondente della BBC a Istanbul, Mark Lowen, che ha seguito le proteste in piazza. Il reporter è stato accusato di essere "una minaccia per l'ordine pubblico".

Pikachu ha fatto la sua apparizione tra i manifestanti durante la quinta notte di proteste ad Antalya, località turistica della costa meridionale turca. La sua presenza ha attirato l'attenzione della polizia che ha caricato la folla per disperderla.

Il manifestante travestito da famoso Pokemon ha dovuto quindi fuggire a tutta velocità e le immagini della sua corsa sono diventate in queste ore un simbolo della lotta alla censura. I media governativi hanno invece bollato foto e video che raccontano in toto la rabbia di un Paese come prodotto dell'intelligenza artificiale.

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