Centri in Albania diventano Cpr, Piantedosi a Fanpage: “Progetto non sostituisce ampliamento rete Cpr italiani”

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, durante la conferenza stampa convocata dopo il Consiglio dei ministri, ha fatto alcune precisazioni sul decreto che avvia una revisione dell'utilizzo dei due centri per migranti in Albania, che avranno anche la funzione di Cpr, ospitando anche quei migranti per cui il magistrato ha già convalidato l'istanza di rimpatrio e non più solo coloro che sono in attesa di accedere alle procedure rapide di riconoscimento, come era avvenuto nei mesi scorsi.
Nel Cpr in Albania verranno condotti quindi anche i migranti che hanno già ricevuto un provvedimento di espulsione, prima di far ingresso in un Cpr italiano.
Il governo aspetta la sentenza della Corte di giustizia europea sui cosiddetti ‘Paesi sicuri', che dovrebbe arrivare tra fine maggio e primi di giugno, e nel frattempo l'intento è quello di far entrare in funzione le strutture dopo lo stallo seguito alla decisione dei giudici italiani, che fino ad ora hanno bocciato tutti i trattenimenti dei migranti.
Rispondendo a una domanda di Marco Billeci di Fanpage.it, il ministro ha spiegato che il progetto del Cpr in Albania – attualmente 140 posti – non sarà sostitutivo ma "aggiuntivo" rispetto al progetto di un Cpr in ogni Regione, piano che "sta andando avanti, ne abbiamo già in cantiere 5 di cui 2 prossimi all'affidamento". Il titolare del Viminale ha spiegato che "per il tempo di questo governo almeno questi 5 li porteremo a casa". Si tratta però di fatto di un evidente ridimensionamento del piano, visto che originariamente si parlava appunto di realizzare un Cpr per Regione, partendo dai dieci già aperti a Bari, Brindisi, Caltanissetta, Roma, Palazzo San Gervasio (Potenza), Trapani, Gradisca d'Isonzo, Macomer (Nuoro), Milano e Torino. In questi centri il cittadino straniero dovrebbe essere trattenuto fino a 18 mesi in attesa di esecuzione dei provvedimenti di espulsione. Piantedosi ha parlato oggi di 5 centri che vedranno la luce entro la fine della legislatura, ma per completare il progetto bisognerebbe realizzarne 10 in tutto. Il progetto, lo ricordiamo, è partito nell'autunno 2023. Allora il governo aveva affidato ai prefetti il compito di individuare strutture idonee, lontane dai centri abitati e facilmente perimetrabili e sorvegliabili, possibilmente vicino agli aeroporti, per facilitare i rimpatri dei migranti.
I siti per i nuovi centri, che dovrebbero avere una capienza che va da 50 a 200 posti, dovrebbero essere individuati tra caserme, aree militari dismesse, ex zone industruali o altri edifici. Oggi Piantedosi ha appunto chiarito che la soluzione pensata per rendere operativi i centri in Albania, attualmente vuoti, non sostituisce il progetto dell'ampliamento dei Cpr italiani.
Il ministro ha spiegato poi che il trasferimento dei migranti a Gjader avverrà "a invarianza di spesa", e avverrà con le stesse procedure che vengono seguite per i trasferimenti dei migranti tra i centri all'interno del territorio italiano. Piantedosi ha sottolineato come la distanza tra un centro italiano e le strutture albanesi, sia analoga per esempio a quella che si calcola dalla Sardegna a Milano.
I trasferimenti dei migranti da rimpatriare dall'Italia all'Albania saranno quasi sicuramente "via aerea o via nave, vedremo in base alle condizioni logistiche. Ma voglio precisare che sono spostamenti che già avvengono sul territorio nazionale".
"Quando una persona deve essere rimpatriata parte tutto un meccanismo di ricerca del posto e il trasferimento successivo prevede l'impiego di mezzi aerei o mezzi terrestri a seconda delle condizioni – ha aggiunto – Ecco perché facciamo un provvedimento a invarianza di spesa. Noi abbiamo per esempio un Cpr a Macomer in Sardegna che forse è più lontano rispetto ai centri continentali e a quello dell'Albania. Quindi quello a Gjader sarà un trasferimento in un centro per noi assimilabile in tutto e per tutto a un centro che si trova sul territorio nazionale".
Quando si attiverà la funzione di Cpr delle strutture in Albania
Oggi il decreto andrà in Gazzetta, e il primo trasferimento di migranti sarà organizzato a breve: "Non abbiamo ancora una data", per il prossimo trasferimento, "il decreto andrà in Gazzetta a breve e così diventa efficace e operativo. Stiamo programmando un primo viaggio. Il centro è già attivo per 48, 49 posti per arrivare in fase di completamento per arrivare a oltre 140. Non costerà un centesimo di più – ha ribadito – Le risorse sono già state stanziate", ha rimarcato il ministro. "Già adesso molto spesso un cittadino trattenuto a Milano viene trasferito a Caltanissetta. I voli charter per i rimpatri partono quasi sempre dalla Sicilia", ha sottolineato.