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Ok riforma cittadinanza italiana, Tajani: “È una cosa seria, basta abusi”. Cosa dicono le nuove regole

Il Cdm di oggi ha approvato un nuovo decreto legge sui migranti, che rende le strutture in Albania dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Ok anche a un decreto legge che prevede una stretta sul conferimento della cittadinanza italiana per i discendenti residenti all’estero. Tajani: “Si cambia, essere cittadino italiano deve essere una cosa seria”.
A cura di Annalisa Cangemi
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È durato quasi due ore il Consiglio dei ministri che aveva all'ordine del giorno i seguenti provvedimenti: un decreto che modifica le norme per la cittadinanza ai discendenti di italiani residenti all'estero; un decreto che converte i centri hotspot in Albania, in attesa della sentenza della Corte di giustizia europea sui cosiddetti ‘Paesi sicuri', così da fare entrare in funzione le strutture dopo lo stallo seguito alla decisione dei giudici italiani, che fino ad ora hanno bocciato i trattenimenti dei migranti; un decreto per l'attuazione del Pnrr e l'avvio dell'anno scolastico 2025-2026, che comprende anche una norma contro i cosiddetti ‘diplomifici'; ok anche alla riforma che abolisce i test a Medicina.

I ministri interessati dai provvedimenti sono intervenuti in conferenza stampa per illustrare tutte le novità. "Per la riforma della cittadinanza abbiamo previsto un decreto legge e due disegni di legge", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm.

"Abbiamo approvato la riforma della cittadinanza di sangue, è una riforma di grande importanza, perché punta a rinforzare il legame tra cui viole essere cittadino italiano e l'Italia. La cittadinanza è una cosa seria, negli anni ci stati abusi e richieste che andavano al di là del vero interesse: l'Argentina è passato a 30mila riconoscimenti l'anno scorso, il Brasile 20mila. Siamo stati costretti a cancellare la cittadinanza a 5 hezbollah, e c'è lo scandalo di queste agenzie che lavorano per dare la cittadinanza. Oggi tuteliamo i veri cittadini italiani all'estero e i comuni italiani che sono oberati di lavoro per le ricerche sulla cittadinanza, così come i nostri consolati", ha detto ancora Tajani, spiegando che dalla fine del 2014 alla fine del 2024 i cittadini residenti all'estero sono aumentati da circa 4,6 milioni a 6,4 milioni: un aumento del 40 per cento in 10 anni. I procedimenti giudiziari pendenti per l'accertamento della Cittadinanza sono oltre 60mila.

"La legge non creerà degli apolidi. Resta ovviamente cittadino chi al momento", ha spiegato Tajani. Le regole scattano dalla mezzanotte di ieri, per cui non si potrà più chiedere la cittadinanza con le vecchie regole. Il decreto prevede che gli italo-discendenti nati all’estero saranno cittadini italiani automaticamente, "dopo aver dimostrato di esserlo, solo per 2 generazioni", quindi se hanno genitori o nonni italiani. "Gli italo-discendenti avranno automaticamente la cittadinanza se nascono in Italia oppure se prima della loro nascita uno dei loro genitori cittadini ha risieduto per almeno 2 anni continuativi nel nostro Paese", ha proseguito. "I nuovi limiti – ha chiarito – si applicano a prescindere dalla data di nascita: resterà cittadino chi è stato riconosciuto tale in precedenza o sarà tale sulla base di una domanda presentata entro la mezzanotte di ieri, 27 marzo".

"Ovviamente non si toglie il passaporto a chi l'ha già ottenuto onestamente, ma non ci saranno sanatorie", ha aggiunto, ribadendo che "si diventa cittadini se si hanno fino ai nonni italiani".

"Non siamo contrari a dare la cittadinanza per ius sanguinis, ma deve essere dimostrato sostanzialmente l'effettivo legame con l'Italia. Non possiamo incentivare la finta cittadinanza".

"Vogliamo favorire l'immigrazione di ritorno, ma non gli imbrogli. Il figlio di cittadino italiano diventerà italiano se starà in Italia per almeno due anni. Chi ha almeno un nonno italiano, potrà acquisire la cittadinanza dopo aver risieduto almeno per 3 anni in Italia. I coniugi di cittadini italiani potranno ottenere la naturalizzazione ma solo se risiedono in Italia".

"La riforma è completata da un secondo ddl. I residenti all'estero possono chiedere la cittadinanza solo all'Ufficio centrale del ministero degli Esteri", non si rivolgeranno più ai consolati, ha detto Tajani. Si aumenteranno le spese per ottenere la cittadinanza: questi costi ammontavano "a 300 euro; dal primo di gennaio abbiamo cambiato a 600 euro, la proposta è di arrivare a 700 euro. Perché i Comuni, soprattutto quelli piccoli, sono ingolfati", ha sottolineato.

"Facciamo diventare la cittadinanza italiana una cosa molto seria. Permettiamo ai nostri consolati di lavorare solo per fare gli interessi dei nostri cittadini all'estero. Sono norme anche contro il cosiddetto turismo sanitario, o contro chi voleva la cittadinanza per fare affari in Italia. Si cambia, essere cittadino italiano deve essere una cosa seria. Fine di abusi e di utilizzo della cittadinanza per altri motivi".

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