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Cos’ha detto Giorgia Meloni al Financial Times su Vance, i dazi di Trump e la guerra in Ucraina

Nell’intervista rilasciata al Financial Times, la premier Meloni espone la posizione dell’Italia nei confronti delle tensioni tra Stati Uniti e Europa, chiarendo che il Paese non è chiamato a scegliere tra i due. Affrontando poi temi di politica internazionale, economia e difesa, Meloni ribadisce il rispetto per gli Stati Uniti e sottolinea l’importanza di mantenere una politica di equilibrio, senza rinunciare agli interessi nazionali.
A cura di Francesca Moriero
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La premier Giorgia Meloni ha recentemente rilasciato un'intervista al Financial Times, dove ha affrontato temi cruciali per il futuro delle relazioni internazionali dell'Italia, in particolare le dinamiche tra gli Stati Uniti e l'Europa. L'intervista si è concentrata sull'importanza di non far entrare l'Italia in un gioco di schieramenti tra i due grandi blocchi, considerato, secondo Meloni, un errore "infantile" e "superficiale". L'obiettivo principale della premier, infatti, sarebbe quello di mantenere una posizione di equilibrio, che non danneggi gli interessi del Paese, ma che allo stesso tempo rispetti le alleanze internazionali fondamentali per l'Italia.

Una scelta "infantile" tra Stati Uniti e Europa

Un tema centrale dell'intervista riguarda proprio la possibilità di una scelta tra Stati Uniti ed Europa, che alcuni osservatori avevano ipotizzato come necessario per l'Italia. Meloni ha fermamente respinto questa visione, definendola una posizione "infantile", spiegando che in una realtà geopolitica così complessa, l'Italia deve navigare con attenzione e debba quindi evitare di schierarsi nettamente da una parte, ma cercando di mantenere un equilibrio che le consenta di difendere i propri interessi senza compromettere le alleanze strategiche.

"Non si tratta di scegliere tra due blocchi", ha sottolineato, ribadendo che l'Italia ha interesse a mantenere forti legami sia con gli Stati Uniti che con l'Europa. La leader di Fratelli d'Italia ha quindi insistito sul fatto che la sua politica estera non vedrà l'Italia sacrificare il rapporto con uno dei due, ma piuttosto lavorerà per superare le tensioni che esistono tra Washington e Bruxelles, con l'obiettivo di promuovere "una politica di cooperazione che sia vantaggiosa per il Paese e per l'Unione Europea".

Trump e le critiche all'Europa: la posizione di Meloni

La premier ha poi risposto alle recenti critiche di Donald Trump all'Europa, un tema che ha suscitato ampie discussioni, soprattutto in relazione alla sua amministrazione: pur riconoscendo le difficoltà politiche e sociali che attraversano il continente europeo, Meloni ha spiegato che non crede che le lamentele del presidente degli Stati Uniti siano indirizzate alla popolazione europea, ma piuttosto alla classe dirigente; secondo la premier, Trump ha messo in evidenza l'incapacità dell'Europa di affrontare le proprie sfide senza dover imporre soluzioni ideologiche: "I suoi attacchi non sono mai stati rivolti al popolo europeo, ma alla sua classe dirigente", ha dichiarato Meloni. La premier ha affermato poi anche di condividere in parte le critiche di JD Vance, vicepresidente degli Stati Uniti, che ha accusato l'Europa di essersi "persa" nel suo ruolo internazionale, dimenticando i suoi principi di libertà e democrazia. Secondo Meloni, l'Europa deve "riprendere il suo cammino, basato su valori concreti e non su ideologie, per tornare a svolgere un ruolo di guida nel mondo".

Il protezionismo americano: una sfida per l'Europa

Un tema delicato sollevato nell'intervista è poi quello del protezionismo commerciale, che, secondo Meloni sta caratterizzando le politiche economiche degli Stati Uniti già dalla presidenza Joe Biden. La premier ha ricordato che il protezionismo non è infatti una novità sotto Trump, ma è un fenomeno che risale a diverse amministrazioni statunitensi: le politiche protezionistiche, come quelle relative all'Inflation Reduction Act di Biden, sarebbero, secondo la premier "l'ennesima dimostrazione di una tendenza che va ben oltre la presidenza Trump". Meloni ha poi messo in evidenza come le lamentele degli Stati Uniti sulla difesa e sul commercio non siano una novità, ma una continua richiesta di maggiore impegno da parte dell'Europa.

La premier ha sottolineato poi che l'Italia, pur continuando a rispettare i suoi alleati, deve fare i conti con una situazione economica complessa, che non può permettersi di ignorare; il protezionismo, quindi, rappresenterebbe una sfida, ma anche "una spinta per l'Europa a rafforzare la propria autonomia economica e difensiva".

La difesa europea: stimolo dalle critiche di Trump

Nonostante il tono "conflittuale" delle critiche di Trump, Meloni sembra aver visto in esse una potenziale opportunità per l'Europa. Secondo la premier, infatti, l'approccio duro degli Stati Uniti potrebbe essere uno stimolo necessario per l'Unione Europea, affinché si prenda maggiormente la responsabilità della propria sicurezza: "La crisi nasconde sempre un'opportunità", ha così affermato, invitando i Paesi europei a non abbassare la guardia e a lavorare insieme per una difesa comune più forte e indipendente. Meloni ha infine messo in luce come, pur condividendo alcune critiche a una parte della classe dirigente europea, l'Italia debba però mantenere un dialogo aperto con gli Stati Uniti, continuando a svolgere un ruolo attivo nelle dinamiche transatlantiche, ma senza sacrificare le proprie priorità.

L'Italia e la stabilità politica interna

Oltre agli aspetti internazionali, la premier Meloni ha parlato anche della stabilità politica interna dell'Italia, tema che ha assunto particolare rilevanza dopo il suo insediamento nel 2022. La premier ha sottolineato che il suo governo è il quinto più longevo nella storia del Dopoguerra, testimonianza quindi della solidità che ha portato nel panorama politico italiano. La gestione fiscale "prudente" avrebbe poi inoltre inoltre rassicurato i mercati finanziari, nonostante l'alto livello del debito pubblico italiano.

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