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Scuola, nel dl Pnrr una norma per l’assunzione dei docenti idonei ai concorsi: cosa dice il testo

Cambia il sistema di reclutamento degli insegnanti, per coloro che hanno sostenuto le prove dei concorsi del 2023 e 2024, Pnrr1 e Pnrr2, e anche per chi ha partecipato al concorso del 2020 non Pnrr. Una norma prevede l’integrazione delle graduatorie con la categoria degli idonei, “prevedendo l’utilizzo di coloro che hanno superato le prove di concorso ma che per punteggio non sono rientrati nella graduatoria dei vincitori”. Lo dice la bozza di un decreto del MIM, che sarà discusso domani in Consiglio dei ministri.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Istruzione Valditara ha annunciato una norma anti-diplomifici, che è stata inserita nel decreto legge, che andrà esaminato nel Cdm di domani, recante "ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l'avvio dell'anno scolastico 2025/2026".

"Nel Cdm di domani andrà la norma contro i diplomifici, perché la norma contro i diplomifici l'avevamo inserita in un disegno di legge, quel disegno di legge va troppo lentamente e per il prossimo anno scolastico questa norma deve partire perché vogliamo una scuola seria, una scuola dove i diplomi non si regalano, vogliamo una scuola che sia all'altezza delle straordinarie potenzialità dei nostri giovani. Quindi con decreto legge la norma entrerà subito in vigore", ha spiegato il ministro dell'Istruzione e del Merito, a margine della visita oggi all'istituto tecnico industriale Galileo Ferraris di Napoli, nel quartiere di Scampia.

Cosa cambia per i docenti idonei non vincitori dei concorsi Pnrr1 e Pnrr2

Nella bozza del dl, che Fanpage.it ha avuto modo di visionare, nella parte relativa alle disposizioni urgenti per l'attuazione delle misure del Pnrr, all'articolo 2 si parla anche della riforma del sistema di reclutamento dei docenti, prevista appunto dalla Missione 4 del Piano.

La norma in sostanza, come spiega la relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, chiede di "ridurre ulteriormente il ricorso alle supplenze prevedendo ai fini dell’immissione in ruolo dei docenti un sistema che consente, in subordine alle immissioni in ruolo dei vincitori dei concorsi ordinari, anche l’utilizzo di coloro che hanno superato le prove di concorso ma che per punteggio non sono rientrati nella graduatoria dei vincitori". In pratica un modo per integrare le graduatorie con gli idonei non vincitori, per il momento non previsti per le procedure concorsuali Pnrr1 e Pnrr2, e per il concorso del 2020 non Pnrr, anche se si tratta di candidati che avevano raggiunto o superato il punteggio minimo.

La ratio di questa norma deriva dal fatto che per i concorsi della scuola del 2023 e 2024, molte cattedre sono rimaste vuote, a causa dell’oggettiva la mancanza di un numero adeguato di vincitori, una situazione che varia molto in base ai territori e alle classi di concorso, come si vede da questa tabella.

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Come si vede, le situazioni più problematiche, dove maggiormente si evidenzia la questione del numero di aspiranti inferiore ai posti banditi, si riscontrano in Lombardia, dove per esempio per la classe di concorso ADEE – Sostegno scuola primaria, al termine della procedura di reclutamento del Pnrr1 risultavano non assegnabili 2231 posti. Per la stessa classe di concorso, sempre in Lombardia, risultano 1819 posti non assegnabili. In Piemonte, per la classe di concorso r la classe di concorso ADAA – Sostegno Infanzia, per il Pnrr1 c'erano 136 posti banditi per 39 candidati: alla fine i posti non assegnabili erano 97. Stessa situazione con il Pnrr2, con 108 posti banditi e 31 aspiranti: al termine della procedura i posti non assegnabili sono 77.

Complessivamente, i dati riportati evidenziano che 7.139 posti complessivi (pari all'11% dei posti a bando) non hanno avuto un numero sufficiente di aspiranti in entrambe le procedure concorsuali; in altri casi, il medesimo fenomeno si è manifestato solo in una procedura.

Nel dettaglio, la norma del nuovo decreto "in analogia con quanto previsto in generale per tutti i concorsi delle pubbliche amministrazioni" prevede l’integrazione delle graduatorie, "a decorrere da quella del primo concorso PNRR, con i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento delle prove concorsuali in una misura pari al 30% dei posti banditi". Resta fermo, si legge nella relazione illustrativa, "il diritto all'immissione in ruolo per i vincitori dei singoli concorsi in misura pari ai posti vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo effettuate a legislazione vigente e comunque nel limite delle assunzioni annuali autorizzate".

La norma, inoltre, prevede l’istituzione di un elenco generale istituito in ciascuna Regione "utilizzabile esclusivamente per le assunzioni ulteriormente residuali dopo le immissioni in ruolo ai sensi dei concorsi ordinari e degli idonei inseriti nelle graduatorie ai sensi del comma 1 della disposizione. A tale elenco possono iscriversi tutti gli aspiranti docenti che hanno superato un concorso bandito a decorrere dal 2020".

Questo elenco sarà utilizzabile a partire dall'anno scolastico 2026/2027 "per le immissioni in ruolo residuali anche in regioni diverse rispetto a quelle di svolgimento del concorso da parte dei singoli iscritti", si legge ancora nella relazione.

Si specifica inoltre che sarà possibile iscriversi nell'elenco di una sola Regione alla volta. Si prevede, infine, l’anticipazione della sottoscrizione dei contratti di lavoro prima della presa di servizio e quindi entro 5 giorni dall’individuazione della sede. "Tale meccanismo consente di individuare anticipatamente, rispetto all’inizio dell’anno scolastico, le eventuali rinunce, in modo tale da determinare, in un momento dell’anno antecedente, quali siano i posti vacanti e disponibili, in modo da poterli rendere disponibili per le immissioni in ruolo già a valere sull’anno scolastico di riferimento", si legge ancora nella relazione illustrativa.

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