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Chi era Stefano Lanciani, il professore ucciso dal fratello per l’eredità: “Ha ispirato tanti studenti”

La vittima dell’omicidio di ieri 25 marzo a L’Aquila è Stefano Lanciani: aveva 59 anni, faceva il professore in città. Lascia la moglie, anche lei insegnante, e il figlio.
A cura di Giorgia Venturini
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Si chiamava Stefano Lanciani e aveva 59 anni la vittima dell'omicidio di ieri 25 marzo a L'Aquila. Era un professore e nella mattinata di ieri lo aspettavano i suoi studenti del laboratorio di elettronica all’Istituto Amedeo d’Aosta, ma a scuola non è mai arrivato. Poco prima sarebbe stato colpito con un martello da suo fratello Davide di 55 anni: il presunto omicida, finito in manette in flagranza, lo avrebbe investito anche quattro volte con l'auto. Per la vittima è stato inutile qualsiasi intervento dei medici, è morto poco dopo l'arrivo in ospedale. Lascia la moglie, anche lei insegnante, e il figlio.

Per anni Stefano Lanciani aveva insegnato a Chieti per poi chiedere il trasferimento a L'Aquila per poter stare vicino alla sua famiglia. Prima di insegnare ai ragazzi (tra le varie materie anche impianti e manutenzione) lavorava in un'azienda. Ora in tanti lo ricordano. Alcuni suoi vecchi colleghi – come riporta Il Capoluogo – precisano che era un docente "dolcissimo con i ragazzi e premuroso". Altri: "Era un bravo collega con cui ho insegnato diversi anni fa"; "Un uomo solare e sempre disponibile"; "Rimarrai sempre con noi"; "Sei stato un Amico! E così Resterai per SEMPRE!!!!!!!". Purtroppo la tragedia nella mattina di ieri 25 marzo.

Gli istituti in cui lavorava o aveva lavorato lo hanno ricordato con post su Facebook: "L’intera comunità dell'IIS Da Vinci Colecchi partecipa al profondo dolore della scomparsa del caro professor Stefano Lanciani.La sua presenza e il suo spirito gentile hanno arricchito la nostra comunità scolastica. Ricorderemo con affetto la sua dedizione, le conversazioni amichevoli tra un'ora e l'altra e il suo immancabile sorriso. Il professor Lanciani è stato un educatore appassionato e un collega stimato. La sua dedizione e la sua capacità di ispirare gli studenti hanno lasciato un'impronta indelebile. Ci stringiamo con affetto alla famiglia del professor Lanciani in questo momento di dolore. Possa trovare conforto nel ricordo del suo amore e della sua gentilezza. Che il suo viaggio sia sereno".

L'Istituto d'Istruzione Superiore "A. D'Aosta" invece scrive: "La comunità scolastica del D'Aosta, attonita, piange la morte del professor Stefano Lanciani e stringe la moglie Marinella e i familiari tutti in un abbraccio commosso".

Il fratello minore, Davide Lanciani, si è presentato nel piazzale sotto l'abitazione della vittima. Tra i due sarebbe iniziata una lite per l'eredità del padre morto un anno fa. Entrambi sarebbero saliti poi sulle loro macchine e ci sarebbe stato un primo incidente. Scesi dalle macchine il presunto omicida avrebbe impugnato un martello e colpito il fratello. Successivamente è salito di nuovo in auto e avrebbe azionato la retro colpendo la vittima già a terra. Almeno tre volte. Fino a quando la macchina non sarebbe scivolata lateralmente su un pendio precipitando su una strada secondaria e privata. Con ancora il fratello incastrato sotto la macchina, lo avrebbe di nuovo investito per la quarta volta. A bloccare il 55enne sono stati due marescialli allievi della Guardia di Finanza, fuori servizio e che transitavano lì per caso. Intanto sono arrivati anche i carabinieri e i sanitari del 118. Per Stefano Lanciani purtroppo non c'è stato più nulla da fare.

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