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Morte Tatiana Tulissi, condannato a 16 anni il compagno Paolo Calligaris

È arrivata la sentenza del processo d’appello ter per il femminicidio di Tatiana Tulissi, uccisa con un colpo di arma da fuoco nel novembre del 2008: condannato a 16 anni il compagno Paolo Calligaris.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Tatiana Tulissi
Tatiana Tulissi

La Corte d'Assise d'Appello di Venezia ha confermato la condanna a 16 anni di Paolo Calligaris per l'omicidio di Tatiana Tulissi, avvenuto a Manzano (Udine) l'11 novembre 2008. Si tratta della terza sentenza di secondo grado e la seconda conferma di condanna dell'imprenditore, compagno della vittima.

"L'esito della sentenza pronunciata dalla Corte di Assise di Appello di Venezia lascia attoniti – hanno commentato in una nota i difensori di Paolo Calligaris, Alessandro Gamberini e Rino Battocletti -. Durante il breve svolgersi del procedimento avevamo illustrato, depositando anche memorie scritte, le numerose e concordanti ragioni che depongono per l'innocenza di Paolo Calligaris, evidenziando gli stravolgimenti dei fatti e delle prove che stavano alla base della condanna pronunciata dal Gup di Udine, che veniva sottoposta al vaglio dell'Appello. A questa critica radicale dell'impianto accusatorio si aggiungeva il ragionevole dubbio sull'autore alternativo dell'omicidio di Tatiana Tulissi, indicato da una complessa indagine del Roni dei Carabinieri di Udine in un rapinatore arrestato nel 2022 dopo un lungo periodo di carcerazione per una rapina commessa proprio nella zona di Manzano nel 2008, che aveva usato le stesse modalità di esecuzione, una pistola nella mano sinistra e un bastone nella mano destra, con le quali erano state commesse altre rapine sempre nel 2008, e lo stesso omicidio di Tatiana Tulissi, avvenuto prima colpendo la vittima con un bastone e poi, dopo la sua reazione, sparandole contro quattro colpi. Leggeremo la motivazione e faremo certamente ricorso – concludono – convinti dell'innocenza del nostro assistito".

Per anni il caso non ha avuto un colpevole e l'unico imputato è attualmente proprio Calligaris, al centro prima di un'archiviazione del caso, poi condannato in primo grado e poi nuovamente assolto in secondo con una conseguente condanna in appello bis.

L'uomo si è sempre professato innocente e nell'ottobre scorso ha scritto una lunga lettera a Repubblica dopo aver letto un'intervista alla mamma dell'ex compagna. "So di essere innocente – ha spiegato – e considero una persecuzione quello che mi accade".

Il femminicidio avvenuto 17 anni fa

Diciassette anni fa fu proprio Calligaris a trovare la vittima riversa a terra, già agonizzante. Alle 18.30 dell'11 novembre, l'uomo, secondo quanto da lui raccontato, era appena tornato a casa e avrebbe cercato di rianimare Tulissi prima di chiamare i soccorsi. Da allora, il nome dell'uomo è finito nel registro degli indagati come sospettato per il delitto. Dopo mesi di indagini, la Procura ha chiesto e ottenuto la prima archiviazione del caso, ma è stato riaperto nel 2016 dopo nuove risultanze investigative che hanno rafforzato l'ipotesi che a compiere il femminicidio fosse stato proprio Calligaris al culmine di una lite.

Nel 2018 è arrivato il rinvio a giudizio con il processo celebrato con rito abbreviato. Nel settembre del 2019 il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Udine ha emesso una condanna nei confronti dell'uomo a 16 anni per omicidio volontario. Secondo le motivazioni della sentenza, il movente del delitto sarebbe riconducibile al rapporto conflittuale tra Tulissi e il compagno che stavano attraversando una profonda crisi. Per il giudice, dietro le liti vi sarebbe stato il desiderio di Tulissi di diventare madre, non condiviso dal compagno.

In quel periodo, sempre secondo gli inquirenti, Calligaris nutriva un interesse per un'altra donna. L'omicidio sarebbe maturato al culmine di un'ennesima furiosa lite iniziata al telefono mentre l'imprenditore era al lavoro e terminata intorno alle 18.30 nella villetta di Manzano, quando il 38enne aveva fatto ritorno a casa. 

Il 24 settembre del 2021, però, la Corte d'Appello di Trieste ha ribaltato il verdetto del 2019 e Calligaris è stato assolto con formula piena. Il 7 dicembre di un anno dopo, la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado, accogliendo parzialmente il ricorso della procura di Udine e nel 2023 è stato emesso il secondo verdetto di condanna, di nuovo a 16 anni, replicando di fatto la sentenza di primo grado poi annullata.

Il 13 settembre dell'anno scorso, la Corte di Cassazione ha nuovamente annullato il verdetto, disponendo un nuovo processo da celebrare in una diversa sezione della Corte d'appello di Venezia.

Nelle motivazioni della Suprema Corte è stato specificato che i giudici veneziani avrebbero condotto "un'analisi superficiale" della testimonianza della donna che l'11 novembre 2008 udì lo sparo nella villa di Manzano. Secondo gli ermellini, non sarebbero stati tenuti in conto alcuni indizi come il fatto che Calligaris abbia bruciato i vestiti che indossava quella notte e che siano stati alterati i luoghi della villa in cui è stata uccisa Tatiana Tulissi quando la struttura era sotto sequestro.

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