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Scoperta la Porta nord di Selinunte in Sicilia: “La più importante scoperta degli ultimi decenni”

Scoperta la Porta Nord dell’antica città di Selinunte, in provincia di Trapani, che amplierebbe e non poco la cinta muraria della città. Secondo il presidente dell’Istituto Germanico a Roma “una grande scoperta, la piu’ importante degli ultimi decenni”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Selinunte, via pagina Facebook
Selinunte, via pagina Facebook

Il Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria in Sicilia, in provincia di Trapani, ha annunciato oggi un'incredibile scoperta, che permetterebbe di riscrivere l'intera mappa della città antica. Infatti, come intuito da Dieter Mertens, il grande archeologo tedesco che ha dedicato la propria vita alla città, la porta nord ritrovata amplierebbe e non poco la cinta muraria fino a oggi conosciuta. Una scoperta che sembra riprendere le orme di quelle condotte negli anni '90, quando Mertens, con la sua equipe, scavò due delle porte d'accesso al porto orientale della città. Intervistato dall'Agi, Mertens ha spiegato che alla fine del V secolo a.C. a Selinunte vivevano almeno 26 mila abitanti: il suo territorio di influenza andava dall'attuale Mazara a Monte Adranone, sopra Sambuca, a Sciacca e Eraclea Minoa, per un totale di altri 90 mila abitanti. Proprio le coordinate delle porte nord sarebbero parte della Via sacra che portava i cittadini verso la necropoli all'esterno delle mura, con oltre 5000 tombe, purtroppo saccheggiate.

Riscoperti i confini di Selinunte, ritrovata la Porta Nord della città

La porta nord, secondo il direttore del Parco Archeologico Felice Crescente, sarebbe stata, in passato, sorvegliata e controllata da due torri, oltre a essere una delle tappe nei cortei funebri della città. Ma cosa ha permesso questa scoperta? Sicuramente la somiglianza tra la porta monumentale di circa 3 metri, simile alle altre due scavate da Mertens, attuale presidente dell'Istituto Germanico a Roma, negli anni '90: "In fondo sono stato io a suggerirlo: intervenire su questo luogo era un desiderio che mi era rimasto dentro. (Nel 1971) mi ero accorto di questa cosiddetta ‘anomalia' di Galera Bagliazzo, la zona nei pressi della necropoli monumentale. Era un luogo bellissimo, immenso, direi obbligatorio dal punto di vista difensivo della città, da quassù si ha un panorama di 360 gradi. Quando ho visto le immagini, mi sono emozionato: questa è la vera porta Nord della città, abbiamo finalmente un'idea esatta della monumentalità e della pianta urbana della città arcaica. È veramente una grande scoperta, la più importante degli ultimi decenni".

Nel 2024 il ritrovamento di un nuovo tempio nel Parco Archeologico

Solo un anno fa invece, ad agosto, nello stesso parco era stato riscoperto un nuovo piccolo tempio nelle sue macerie, dopo oltre dieci anni di lavoro. Un ritrovamento che già dall'inizio aveva fatto dubitare sulle misure del perimetro dell'aria, tali da pensare di doverli ampliare, ma soprattutto permise agli archeologi presenti di conoscere le tecniche di costruzione legate ai primi 50 anni dalla formazione della città, esattamente tra il 630 e il 570 aventi Cristo.

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