Perché l’eliminazione di Vybes ad Amici pesa molto: il racconto sulla salute mentale ad Amici 24

Durante la prima puntata del Serale di Amici 24, il primo concorrente nella categoria canto ad abbandonare la competizione è stato Vybes, nome d'arte di Gabriel Monaco da Roma, classe 2003. La sua uscita, purtroppo attesa nell'evoluzione delle dinamiche del programma, potrebbe diventare l'analisi di un racconto spezzato, privato del suo segmento finale. Ma raccogliendo alcuni momenti nei mesi in cui il giovane rapper romano ha vissuto ed è cresciuto nel talent di Canale 5, la destinazione raggiunta sembra raccontare molto più di ciò che sembra, soprattutto se viene sottolineata la sua ultima esibizione con l'inedito Chiedere aiuto. Il brano, come raccontato dallo stesso Vybes in puntata, "è uno storytelling, parla della depressione, la seconda fase è la rinascita. Ci tenevo a portarlo, avrei voluto che qualcuno parlasse di salute mentale in televisione. Vorrei dire, però, non vergognatevi di chiedere aiuto, la salute mentale è come la salute fisica".
Vybes e la riflessione sul cyberbullismo ricevuto dai concorrenti di Amici
Non è la prima volta in cui assistiamo a una presa di posizione del cantante che, allontanandosi dalle condizioni che lo avrebbero portato a raggiungere un pubblico più ampio, anche musicalmente parlando, ha sposato una corrente durante quest'edizione. È stato infatti l'unico a rispondere alle critiche, al cyberbullismo subito durante i mesi in casetta, anche mettendosi da solo davanti alle critiche subite dagli altri concorrenti. Ne è l'esempio la puntata dell'8 febbraio, quando dopo aver cantato una cover de Il senso dell'odio di Salmo ad Amici (sì, è successo veramente) è riuscito a creare una piccola crepa in un programma così codificato. Senza dover esser rivoluzionario, coordinando le sue parole e accompagnata dalle sapienti mani della conduttrice Maria De Filippi, aveva sviluppato una riflessione su quanto il peso delle critiche inficino su giovani artisti, in piena competizione tra di loro senza per forza volerlo essere.
Le lacrime di Rudy Zerbi con la cover di Blu Celeste
Ma Vybes è stato molto di più, senza per forza dover trovare un recinto in cui inserirlo. Perché, se musicalmente parlando è stata una delle migliori penne rap-pop della storia di Amici, c'è stato anche una mono-vocalità che ha più volte sollevato dei dubbi su come il suo messaggio potesse raggiungere il pubblico. A tal punto che anche lui ha avuto dubbi su quanto il contenitore Amici potesse esporlo nel migliore dei modi, senza però perdere la sua rotta. Perché se ci sono esibizioni dimenticabili, come quella di Sally nell'ultima puntata, che ha forse definitivamente segnato la sua eliminazione, è impossibile dimenticare la sua interpretazione di Blu Celeste, che lasciò in lacrime Rudy Zerbi. Tra i passaggi del brano: "Ti volevo ai miei 18 anni, nei miei sogni più lontani. Vorrei stringerti la mano come te alle elementari. Tu che sei volata via durante la pandemia, hai lasciato un vuoto e un pizzico di nostalgia. Avevi gli occhi di sempre con tutte le malattie. Rispondevi: Sto bene, tranquillo, che vuoi che sia. Quando ti hanno spostata dentro una stanza stretta, mi guardavi dal balcone, io ero la tua Giulietta".
L'immagine di Vybes ad Amici 24: la cover di Remedios di Gabriella Ferri
Ma se dovessimo tradurre in un'immagine l'esperienza di Vybes ad Amici 24, si dovrebbe tornare indietro, e anche di molto. È il 10 novembre, e di Vybes riconoscevamo i suoi primi piccoli tratti musicali: l'occasione diventa troppo ghiotta quando c'è bisogno di misurarsi con una cantante come Gabriella Ferri, soprattutto per ciò che rappresenta per Roma e la "romanità" tanto celebrata dall'autore. Remedios, nella malinconia e nella poesia cantata da Ferri, si trasforma nelle barre di Vybez in un brano intergenerazionale che denuncia la violenza sulla donna: dalla figura della madre a quella della figlia, passando per il ruolo di moglie. 57 secondi di denuncia che hanno squarciato i colori pastello dello studio di Amici, la prova che anche le filastrocche possono raccontare storie tristissime.