Durigon dice a Tajani che è “in difficoltà nei rapporti con gli Stati Uniti” e di “farsi aiutare” dalla Lega

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"In Italia siamo quelli che hanno sostenuto Trump fin dall’inizio. La Lega aveva capito che con una presidenza così, forte, ci sarebbe stata un’accelerazione verso la pace. E la telefonata tra Salvini e il vicepresidente Vance, una delle personalità più importanti dell’amministrazione Usa, testimonia che questo legame politico si svilupperà sempre di più", queste le parole di Claudio Durigon, vice-segretario nazionale della Lega e sottosegretario al Lavoro, che ha commentato, in un' intervista su La Repubblica, la recente interazione tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. Durigon ha sottolineato che il dialogo diretto di Salvini con l'amministrazione Usa non è solo un segno di continuità, ma rappresenterebbe invece un'opportunità strategica per l'Italia, con la Lega che si propone come interlocutore privilegiato per Washington in un momento in cui le sfide geopolitiche si intensificano. Secondo Durigon, questa connessione con Washington, insomma, sarebbe un'arma in più per l'esecutivo di Meloni, un legame che, a suo avviso, contribuirà a rafforzare la posizione politica del paese sulla scena internazionale.
Durigon suggerisce a Tajani di "farsi aiutare" nei rapporti con gli Stati Uniti
In un momento in cui le divergenze politiche all'interno della coalizione di governo sono evidenti, Durigon ha lanciato una frecciata al ministro degli Esteri, Antonio Tajani: il vice-segretario della Lega ha suggerito, senza mezzi termini, che Tajani dovrebbe "farsi aiutare da noi" nei suoi sforzi per gestire i rapporti con gli Stati Uniti, ritenendo che la sua posizione sia complicata dalla sua vicinanza alle politiche della Commissione Europea, che, a detta di Durigon, non sono sempre allineate con gli interessi dell'Italia. A giudizio di Durigon, infatti, i legami della Lega con Washington potrebbero rivelarsi utili per l'Italia, soprattutto in una fase in cui, secondo lui, Ursula von der Leyen e le sue politiche non godono di un buon rapporto con l'amministrazione statunitense: "Sappiamo tutti che von der Leyen non ha grandi rapporti con l'amministrazione americana", ha dichiarato Durigon, criticando il piano "Rearm EU" proposto dalla Commissione Europea, che, a suo avviso, rappresenterebbe una sfida alle posizioni degli Stati Uniti.
Le dichiarazioni di Durigon, incentrate sulla politica estera e i legami con gli Stati Uniti, non sono passate inosservate allo stesso Tajani, che ha minimizzato le osservazioni del collega con una risposta diplomatica: "Ognuno ha le sue idee". Il vicepremier e ministro degli Esteri ha ribadito che la politica estera è una sua prerogativa, insieme a quella della premier Giorgia Meloni, e ha cercato di smorzare i toni, sottolineando che "non ci sono problemi all'interno della maggioranza, nonostante le divergenze di opinione". La risposta di Tajani ha confermato poi la sua posizione di equilibrio tra la necessità di mantenere rapporti solidi con l'Unione Europea e il rispetto per la tradizione atlantista dell'Italia.
Il ruolo della Lega nelle decisioni politiche e militari
Un altro tema sollevato da Durigon su Repubblica riguarda le spese militari e la politica di difesa: il vice-segretario della Lega ha espresso la sua ferma opposizione all'aumento delle spese per la difesa previsto dalla Commissione Europea con il piano "Rearm EU" di Ursula von der Leyen, sottolineando che non si può sacrificare la spesa sanitaria e altri servizi essenziali per finanziare il riarmo: "Non si tocchi la spesa sanitaria, non si taglino i servizi per riarmarsi", ha dichiarato Durigon, facendo appello a una maggiore attenzione alle priorità interne, come le pensioni e le bollette, su cui l'Italia ha già dovuto fare i conti con il rifiuto dell'Unione Europea.Sul fronte del conflitto in Ucraina, Durigon ha poi ribadito che la posizione dell'Italia deve restare "ancorata alla NATO, pur mostrando apertura verso una missione internazionale sotto l'egida dell'Onu", con l'obiettivo di arrivare alla pace, come auspicato da Trump. Durigon ha espresso inoltre la sua opposizione a "eserciti improvvisati comandati da Macron o von der Leyen", ritenendo che l'Italia debba giocare un ruolo più attivo e indipendente, senza subire imposizioni dall'Europa.
Il congresso della Lega e i legami con le forze conservatrici americane
Il congresso della Lega, che si terrà il 5 e 6 aprile, è stato un altro punto all'ordine del giorno per Durigon, che ha anticipato che il partito potrebbe ospitare esponenti del Partito Repubblicano e della galassia Maga. Il vice-segretario ha ribadito l'intenzione della Lega di mantenere un posizionamento critico nei confronti delle politiche europee che penalizzano l'Italia, un approccio che, secondo lui, sta raccogliendo sempre più consensi tra gli italiani: "La gente apprezza il nostro posizionamento in politica estera, di chi si ribella alle regole assurde dell'Ue", ha affermato ancora nell'intervista Durigon, suggerendo che il partito stia vivendo una rinascita, simile a quella del 2019.
Schlein (Pd) : "La Lega sfiducia Tajani, il governo è in crisi"
"Oggi ho letto le dichiarazioni di Durigon e non ci potevo credere: dice che Tajani è in difficoltà e deve farsi aiutare. La Lega sfiducia il ministro degli Esteri Tajani dopo che qualche giorno fa aveva già commissariato Giorgia Meloni dicendo che non aveva mandato per approvare le proposte di riarmo a Bruxelles. Oggi, invece, commissaria Tajani dicendo che deve farsi aiutare, mentre Salvini lo scavalca chiamando Vance. In qualsiasi Paese questo avrebbe già aperto una crisi di governo. È chiaro che il governo non sta più in piedi, è evidente che non si possono affrontare i problemi degli italiani, dalle liste d'attesa infinite ai salari bassi, alle bollette più care d’Europa". Lo scrive sui social la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Tajani: "Tutti hanno bisogno di aiuto, ma non mi sento in difficoltà"
"Tutti hanno bisogno di farsi aiutare, anche io. Ma non mi sento in difficoltà, lo giudicheranno gli elettori": così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un evento di Forza Italia a Milano.
Bonelli (Avs): "La Lega ha sfiduciato Tajani, il governo non sta più in piedi"
"Con le parole di Durigon, la Lega ha sfiduciato Antonio Tajani e il governo Meloni non sta più in piedi", ha commentato così, in una nota, Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde: "Le parole del viceministro leghista segnano l’ennesima frattura all’interno della maggioranza: dopo la telefonata tra Salvini e il vicepresidente USA J.D. Vance, dopo che lo stesso Tajani aveva ribadito che la politica estera è materia di sua competenza e della Presidente del Consiglio, e dopo che la Lega ha di fatto tolto il proprio sostegno alla Premier su Rearm EU, la crisi di governo è ormai evidente. Siamo di fronte a un esecutivo diviso che non riesce ad affrontare le emergenze sociali ed economiche del Paese. Servono a poco le vergognose provocazioni di Giorgia Meloni, che usa Ventotene per coprire il disastro politico della sua maggioranza".