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Erina Licari sbranata e uccisa dal cane a Trapani: gli aveva portato da mangiare, disposta autopsia

La tragedia a Petrosino, vicino Marsala. La drammatica scoperta è stata fatta dal marito della 62enne: l’animale aveva ancora il muso sporco di sangue. Ma il nipote afferma: “Lì girano tanti cani, potrebbe non esser stato il suo ad aggredirla”. Sul caso è stato aperto un fascicolo al momento senza ipotesi di reato.
A cura di Biagio Chiariello
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Erina Licari
Erina Licari

Un dramma si è consumato ieri sera 22 marzo a Petrosino, piccolo comune vicino Marsala, in provincia di Trapani. Erina Licari, 62 anni, è stata trovata priva di vita nel giardino di casa dal marito. La donna presentava profonde ferite alla testa e nella parte superiore del corpo, compatibili con i morsi di un cane.

Il ruolo del cane di famiglia

Accanto al corpo della vittima si trovava il cane di famiglia, un meticcio di grosse dimensioni, legato e con il muso sporco di sangue.

L’uomo, sotto shock, ha immediatamente allertato i soccorsi, ma purtroppo per sua moglie non c'era più nulla da fare. I sanitari, giunti rapidamente sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Secondo le prime informazioni, nella tragica vicenda non sarebbero coinvolti altri animali. Il cane è stato posto sotto sequestro dalle autorità e verrà sottoposto ad analisi approfondite per verificare se le tracce di sangue sul suo muso appartengano effettivamente alla donna e accertare le dinamiche dell’aggressione.

Pare che Erina si fosse recata in giardino per dare da mangiare all'animale, quando è stata attaccata all'improvviso. Probabilmente l'ha aggredita mentre si stava chinando per mettere la ciotola a terra, mordendola prima in testa, poi sul collo.

Le indagini della procura: disposta autopsia

La procura di Marsala ha aperto un fascicolo sugli eventi, al momento senza ipotesi di reato. Si tratta di un atto preliminare che potrebbe evolversi in un’indagine più approfondita a seconda dei risultati delle analisi forensi. L'autopsia, già disposta, servirà a chiarire l’esatta causa della morte e a stabilire se la donna sia deceduta esclusivamente per le ferite riportate o se ci siano altre concause.

Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze per ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima e comprendere se vi fossero stati segnali premonitori di aggressività nell’animale. Nel frattempo, la comunità di Petrosino è scossa dall’accaduto, mentre i familiari attendono risposte su una tragedia che ha lasciato tutti sgomenti.

Il nipote: "Non è stato il suo cane ad aggredirla"

"È stata davvero una grande disgrazia: mio zio non era a casa perché era andato a fare la spesa. Dentro c’era mio cugino, ma probabilmente a causa del volume del televisore non ha sentito e non si è accorto di quanto stava accadendo davanti alla saracinesca del garage, che è nella parte vicina all’abitazione", le parole del nipote della vittima.

"Quando mio zio è tornato ha trovato sua moglie a terra con ferite che andavano dalla testa alla parte superiore del corpo. A terra c’era tanto sangue", aggiunge.

Il nipote, però, ritiene che ad aggredire la zia potrebbe non essere stato il cane di famiglia:

"Mio zio e mio cugino mi dicono che da tempo vedono tanti cani aggirarsi in questa zona, attirati anche dall’odore dai rifiuti, ma non era mai accaduto un fatto del genere. In passato, ci sono state altre aggressioni, ma mai una cosa tanto grave. Forse, mia zia si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato", conclude.

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