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Autovelox, in arrivo il decreto che omologa i modelli dopo il 2017: cosa cambia per multe e ricorsi

In arrivo un nuovo decreto del Mit che omologa tutti gli autovelox approvati dopo il 2017. I modelli più datati andranno disattivati oppure sottoposti a una procedura di conformità per poter funzionare. A rischio i migliaia di ricorsi contro le multe presentati dagli automobilisti nell’ultimo anno. Ecco che cosa cambia.
A cura di Giulia Casula
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Dal ministero dei Trasporti è in arrivo un nuovo decreto che prova a fare chiarezza sulla questione degli autovelox. Tutti i modelli approvati dopo il 2017 saranno omologati in automatico e dunque da considerare perfettamente funzionanti. Una novità che rischia di avere delle ricadute immediate sui ricorsi presentati da molti automobilisti multati a causa di autovelox non omologati.

Ma prima ricapitoliamo un attimo la questione, esplosa ormai un anno fa, quando una sentenza della Corte di Cassazione aveva decretato non valide le multe per eccesso di velocità se il dispositivo che l'aveva rilevato era solamente approvato e non omologato. Questa decisione aveva portato molti cittadini a contestare le sanzioni ricevute e a fare ricorso.

Ora dopo un anno di confusione e rinvii, il ministero guidato da Matteo Salvini sembra voler mettere un punto tramite un decreto attuativo che dovrebbe risolvere la questione. Il testo è stato inviato a Bruxelles che avrà tempo fino al 24 giugno per esaminarlo e chiedere eventuali correzioni. Se l'esame dovesse andare liscio, il provvedimento verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore entro luglio.

Cosa prevede il decreto per gli autovelox non omologati

Il provvedimento prevede che gli autovelox approvati dal decreto del Ministro delle infrastrutture del 13 giugno 2017 saranno da ritenersi omologati d'ufficio. Secondo quanto riporta l'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (Asaps) dovrebbero essere dodici in tutto i dispositivi interessati dal decreto.

Tutti gli altri invece, cioè quelli non omologati e approvati prima di quella data, andranno tassativamente disattivati. Per poter continuare a funzionare ci sarà un'iter da seguire. Entro sei mesi dall'entrata in vigore del decreto il titolare dovrà fornire una documentazione che attesti la conformità dell'autovelox. Se riceverà il via libera dal ministero, allora potrà essere riattivato.

Cosa cambia per chi ha fatto ricorso contro le multe

Ma cosa cambia per gli automobilisti che nell'ultimo hanno fatto ricorso contro le multe? Le contestazioni presentate a pioggia da moltissimi cittadini per annullare le sanzioni potrebbero essere a rischio e le conseguenze si faranno sentire anche sui Comuni, che dovranno attivarsi per smantellare i dispositivi datati e rispettare i nuovi paletti imposti dal ministero. Ad ogni modo per farlo, ci sarà tempo fino a luglio di quest'anno.

"Lo avevamo chiesto con forza che si procedesse velocemente ad approvare anche questo importante decreto", ha dichiarato il presidente Asaps Giordano Biserni. "Finalmente si farà chiarezza, e finiranno i sistematici ricorsi che hanno criminalizzato i misuratori di velocità e hanno fatto annullare le sanzioni per le velocità oltre i limiti, anche le velocità tra le più elevate. In troppi incidenti la velocità è stata causa di morti e feriti. Auspichiamo che torni una pace tra gli automobilisti e chi controlla il rispetto delle regole".

Con l'arrivo del decreto sull'omologazione degli autovelox inviato dal Mit a Bruxelles, "si conferma ancora una volta come gli apparecchi di rilevazione automatica della velocità non a norma debbano essere spenti e non possano elevare sanzioni verso gli automobilisti", ha commentato il Codacons. "L'eccesso di velocità è una violazione grave che causa incidenti, morti e feriti sulle nostre strade e che va contrastata con la massima severità. Tuttavia, così come i cittadini devono rispettare le disposizioni del Codice della strada, lo stesso deve avvenire per gli enti locali, che non possono elevare multe a raffica sulla base di apparecchi di rilevazione della velocità che non rispettano le regole, come peraltro stabilito di recente dalla Corte di Cassazione". La conseguenza automatica del nuovo decreto "è che gli autovelox che non rispettano gli standard previsti dal Ministero dovranno essere disattivati dai Comuni, in attesa del completamento dell'iter per ottenere l'omologazione ministeriale: in caso contrario, qualsiasi sanzione elevata da apparecchi approvati ma non omologati secondo le nuove regole, sarà dichiara nulla da Prefetti e Giudici di pace, e si rischia una valanga di ricorsi da parte degli automobilisti con costi legali enormi per le casse comunali", conclude l'associazione.

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