Garlasco, il genetista che per primo rilevò il dna di Sempio: “Nel 2017 mi buttarono fango addosso, ora parlo”

"Sono stato zitto nel 2017 nonostante mi abbiano buttato fango addosso perché ero di parte, dicendomi che la mia consulenza era priva di contenuto scientifico. Ora siamo in quattro a dire la stessa cosa. Adesso parlo". Lo precisa a Fanpage.it Pasquale Linarello, ovvero il primo genetista (incaricato dalla difesa di Alberto Stasi) ad attribuire ad Andrea Sempio, oggi indagato per la seconda volta, il profilo trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Nel 2017 la Procura di Pavia archiviò tutto. Nelle settimane scorse altri genetisti confermarono le valutazioni di Linerallo e le indagini sull'amico del fratello della vittima sono state riaperte. Ma nel dettaglio, quali sono stati gli accertamenti fatti dalla difesa di Alberto Stasi?

Dottore, che lavoro fece lei sui profili genetici trovati sulle unghie di Chiara Poggi?
Ho fatto delle valutazioni, non analisi (come è stato fatto anche ora): avevo a disposizione i profili genetici estrapolati sulle unghie di Chiara Poggi già analizzati nel 2014 dal perito Francesco De Stefano, ovvero chi era stato incaricato al Corte d'Assise d'Appello Bis per la perizia. Nel 2008 invece il Ris aveva fatto le analisi sotto le unghie senza trovare nessun dna maschile.
Mi vennero forniti i profili genetici estrapolati nel 2014 ma alla cieca, ovvero non sapevo che erano gli stessi analizzati dal perito della Corte. Inoltre mi venne fornito un ulteriore profilo genetico – estrapolato da un altro laboratorio, non da me – e mi chiesero di compararli, per vedere se fossero uguali. Cosa che ho dimostrato con le mie valutazioni. Solo allora sono stato informato su tutto il caso. Nessun consulente genetista ha fatto nuove analisi, ma sono state fatte soltanto nuove valutazioni sui profili genetici ottenuti nel 2014. I recenti consulenti ora hanno confermato quello che dissi io nel 2016.
Cosa sta succedendo ora? Perché si torna a indagare?
Sta succedendo quello che nel 2017, anno in cui la Procura e gip archiviarono le indagini su Sempio, ci saremmo aspettati. Ovvero che la Procura ci ascoltasse, che non si fidasse e che quindi incaricasse un proprio perito. Adesso è il professore Carlo Previderè.
Ultimamente in quattro genetisti abbiamo detto che il profilo genetico estrapolato dal perito De Stefano nel 2014, che ha utilizzato 5 microliti, è un profilo genetico utile a comparazione. Noi lo abbiamo comparato e lo abbiamo attribuito ad Andrea Sempio o a qualcuno della sua famiglia. Perché è vero che il cromosoma Y (ovvero ciò che è stato trovato) non identifica il singolo soggetto, ma identifica i maschi di un nucleo famigliare. Come si è generato quel profilo genetico nessun scienziato lo può dire. Possiamo fare mille ipotesi, ma sono sempre ipotesi.
Cosa pensa quando si fa riferimento all'ipotesi da contaminazione da ambiente? Andrea Sempio frequentava la casa Poggi, poteva aver lasciato il dna su qualche oggetto?
Quando dicono che ci potevano essere sue tracce sul pc presente nella casa Poggi, può anche essere. Ma quel computer non è mai stato acceso i tre giorni prima l'omicidio. Si spegne il 10 agosto del 2007 e non venne più utilizzato. Che forse Chiara Poggi la mattina dell'omicidio stava ripulendo e l'abbia toccato? Può essere, così come può essere che quel pc non sia mai stato toccato da lei.
Per avere tracce del dna di Sempio, che forse erano sul pc che l'indagato usava insieme al fratello della vittima, vuol dire che Chiara Poggi aveva toccato il computer poco prima di morire. Perché se no in tre giorni lavi le mani e il dna va via. Soprattutto bisogna chiedersi: perché non troviamo altri profili genetici, oltre quello di ignoto 2? Eppure Alberto Stasi lo aveva visto la sera prima. Certo è che non possiamo sapere quando quello specifico profilo genetico si è depositato su Chiara Poggi.
Qual è la sua valutazione da genetista?
Quello che continuo a ribadire è che nel 2014 non ci sono state tre repliche del profilo genetico sulle unghie, ma sono state fatte tre differenti analisi con quantitativi di dna differenti (quindi tre analisi differenti). Non si possono ritenere repliche, come invece sostennero allora: le linee guida in questo caso prevedono che le repliche devono essere fatte con lo stesso quantitativo di materiale, con lo stesso operatore e con la stessa strumentazione. Siccome il professore De Stafano nella sua perizia non ha usato lo stesso quantitativo, non possono essere considerate tre repliche. Adesso, noi consulenti di parte e quello incaricato della Procura abbiamo tratto le stesse valutazioni.
Tengo anche a sottolineare che a suo tempo, quando era stata trovata una traccia del dna di Alberto Stasi su un reperto, era stato chiamato a fare il test del dna. Perché non è stata fatta la stessa cosa per Andrea Sempio?
Sono stato zitto nel 2017, nonostante mi abbiano buttato fango addosso perché ero di parte, dicendomi che la mia consulenza era priva di contenuto scientifico. Ora siamo in quattro a dire la stessa cosa. Adesso parlo.
Perché professore si parla di Ignoto 2?
Nelle famose prove da 5 microlitri non c'è solo il dna che combacerebbe con quello di Sempio, ma era stato trovato anche un altro profilo del cromosoma Y che non combacia né con Stasi né con Sempio. Non solo: sul quarto dito della mano destra c'è un altro profilo ignoto. Nel 2017 noi abbiamo dato un nome e cognome a uno dei due profili ignoti, ovvero quello di Andrea Sempio, ma l'altro resta ancora ignoto.
Secondo lei, con le cose che avete in mano ora, si potrà aprire un nuovo processo?
Queste nuove indagini non sono il punto di arrivo, ma il punto di partenza di nuove attività che potrebbero magari anche finire in un nulla di fatto. Resta il fatto che la Procura ha deciso di indagare nuovamente, perché ci sono delle cose che non tornano. A questo punto ripartiamo da zero e aggiungiamo questi nuovi elementi che prima non c'erano.
Tipo?
Adesso ci sono delle impronte digitali che a suo tempo erano a carico di ignoti, ma che adesso potrebbero essere attribuite. C'erano altri dna che erano stati isolati e che ora potrebbero essere attribuiti. Il punto di partenza è uno spunto investigativo che potrebbe far ripartire tutta una seria di indagini. Basti considerare il fatto che il dna (ufficiale) di Sempio lo abbiamo solo ora (dopo che ha fatto nei giorni scorsi il test salivare). Poi, se si arriverà a processo, dipende se la Procura raccoglierà elementi sufficienti per andare a dibattimento. Non so quello che ha in mano la Procura, ma di certo sta facendo quello che noi ci aspettavamo nel 2017.
Secondo lei, quel dna di Sempio ottenuto di "nascosto" dalla tazzina non era valido al 100 per cento?
Era un dna sottratto all'insaputa del soggetto, chi ci dà la certezza che fosse il suo? Non era un prelievo ufficiale: quello doveva farlo la Procura. Ora il dna ottenuto immagino servirà per nuove comparazioni.
Sono il primo a dire comunque che quel profilo genetico ottenuto sulle unghie di Chiara Poggi è parziale, che è leggermente contaminato. Ma è un profilo utilizzabile per comparazioni.