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Il governo rinnova lo stato di emergenza per le alluvioni in Emilia Romagna e la siccità in Calabria

Il Consiglio dei ministri ha rinnovato per sei mesi lo stato di emergenza per la mancanza di acqua in Calabria, e per un anno quello per il maltempo in Liguria di fine 2023. Il governo ha anche stanziato altri 28 milioni di euro per intervenire nelle zone alluvionate in Emilia-Romagna la scorsa estate.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni, riunito oggi nel Consiglio dei ministri, ha varato alcune misure per tamponare l'emergenza climatica nel Paese. Si tratta di tre provvedimenti, approvati nei pochi minuti in cui l'esecutivo si è riunito: due riguardano alluvioni degli scorsi anni (Emilia-Romagna e Liguria), e uno la crisi di siccità che colpisce la Calabria. In particolare, per le zone alluvionate di Emilia e Romagna sono arrivati 28 milioni di euro in più, mentre negli altri due casi il governo ha prorogato lo stato di emergenza in vigore.

Come comunicato da Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri è durato pochi minuti. Assente Giorgia Meloni, a Bruxelles per il Consiglio europeo, a presiedere l'incontro è stato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Cosa ha deciso il governo sulla crisi siccità in Calabria e l'emergenza in Emilia-Romagna e Liguria

Su proposta del ministro della Protezione civile Nello Musumeci, il governo ha approvato uno stanziamento da 28 milioni di euro per il Fondo per le emergenze nazionali, dedicati agli interventi per lo stato d'emergenza a seguito delle alluvioni avvenuti tra il 20 e il 29 giugno 2024 nelle province di Bologna, Forlì Cesena, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Via anche alla proroga di un anno per lo stato di emergenza in Liguria, in particolare nelle province di Genova e La Spezia, per il maltempo registrato tra il 23 ottobre e il 6 novembre del 2023.

Rinnovato solo per sei mesi, invece, lo stato di emergenza per la siccità in Calabria (in particolare nella città metropolitana di Reggio Calabria, nella provincia di Crotone e nei Comuni di Calopezzati, Caloveto, Cariati, Corigliano-Rossano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Santa Sofia d’Epiro, Vaccarizzo Albanese, Bocchigliero, Campana e Terravecchia in provincia di Cosenza).

"La ricostruzione e la messa in sicurezza delle comunità dell'Emilia-Romagna restano una priorità del governo dopo le gravi ondate di maltempo che hanno colpito la Regione lo scorso anno", ha scritto sui social la ministra dell'Università, la bolognese Anna Maria Bernini. "Il Consiglio dei ministri ha stanziato altri 28 milioni di euro per il ripristino di servizi e infrastrutture, il sostegno a imprese e cittadini e la realizzazione di interventi strutturali. Un impegno concreto per dare forza ai territori e garantire un futuro più sicuro a chi li vive".

Niente emergenza nazionale per la Toscana dopo le alluvioni

Nessun provvedimento invece per la Toscana, che dopo le recenti alluvioni ieri ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. "Nonostante il sole di queste ore, la Toscana continua a vivere giorni difficili a causa del maltempo, e il prossimo fine settimana si preannuncia ancora complicato", ha detto il deputato del Pd Emiliano Fossi, segretario dem nella Regione.

"Ancora una volta, il grande assente è il governo. Come già accaduto un anno e mezzo fa, con l'alluvione che ha colpito gli stessi territori, il governo non sta offrendo una risposta adeguata. È indispensabile il riconoscimento immediato dello stato di emergenza nazionale", ha chiesto Fossi. Il governo, secondo il deputato, "continua a sottovalutare la questione ambientale e climatica. Il negazionismo climatico domina le scelte dell'esecutivo. Inoltre, non possiamo ignorare il sospetto che questa scarsa attenzione sia legata anche a un pregiudizio nei confronti delle Regioni governate da forze politiche diverse da quelle della maggioranza nazionale".

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