Andrea Prospero, i farmaci pagati 170 euro e ritirati il giorno stesso del decesso: al vaglio le chat

Si sta cercando di individuare il traffico illegale di medicinali online che ha permesso ad Andrea Prospero di comprare con facilità i farmaci che ha ingerito per morire. Per il suicidio del giovane sono indagati due ragazzi: uno per istigazione e uno perché gli avrebbe venduto i farmaci, già indagato per detenzione e spaccio. Quest'ultimo vive con la madre vicino a Napoli e in una ispezione in casa sua sono stati trovati 10mila euro in contatti.
Andrea Prospero ha pagato 170 euro i farmaci venduti illegalmente online
Stando alle indagini, le ricerche di Andrea Prospero erano iniziate con una sessione con ChatGPT e finite con lui che si è procurato tramite "spacciatori di Telegram" sette compresse di Oxycontin: le avrebbe pagate 170 euro e le avrebbe ritirate il giorno stesso del decesso. Anche i giorni precedenti avrebbe ritirato da un locker Inpost altri farmaci.
Una volta in possesso dell'Oxycontin, Andrea Prospero aveva iniziata la conversazione con il 18enne finito ai domiciliari. "Mangia tutte e 7 le pasticche e basta, mangia tutto senza togliere la plastica"; "Ammazzati, ce la puoi fare"; "Se vuoi ammazzarti, ammazzati e zitto. Senza fare scene"; "Beviti una bottiglia di vino": sono solo alcuni dei messaggi che la vittima e l'arrestato si sono scambiati pochi minuti prima che Andrea Prospero perdesse i sensi e morisse. Ora si stanno facendo altri accertamenti su chi era presente nella chat e se altri utenti avrebbero istigato Prospero al suicidio. E soprattutto se verranno presi provvedimenti su un utente già identificato che – capendo cosa stava accadendo – ha deciso di non chiedere l'intervento dei soccorsi.
Il ricordo di Andrea Prospero della sorella gemella
In una intervista a La Repubblica la gemella di Andrea Prospero, Anna ha ricordato il fratello: "Penso che Andrea avrebbe voluto che io proseguissi per la mia strada, lo farò anche per lui". Precisando anche: "Io ho un carattere diverso, sono più forte, più estroversa. Per questo ero la sua roccia, il suo faro. Lui mi raccontava tutto, qualsiasi problema, ansia, preoccupazione me l’ha sempre confidata. Perché adesso non avrebbe più dovuto farlo? Me lo ripeto continuamente: non è possibile che covasse qualcosa di così forte senza dirmelo e parlandone con persone conosciute in rete, mai viste".