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Caso Boccia-Sangiuliano

Caso Sangiuliano, cambiano le accuse contro Maria Rosaria Boccia: è indagata per stalking

Cambiano l’impianto accusatorio nei confronti di Maria Rosaria Boccia, che oggi è stata ascoltata per quasi 5 ore dai pm sul caso Sangiuliano. Gli inquirenti hanno riqualificato il reato di violenza o minacce a corpo politico e ora la donna è indagata per stalking. Restano le accuse di lesioni, a cui si aggiungono quelle di interferenze illecite nella vita privata e diffamazione.
A cura di Giulia Casula
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Si è concluso dopo quasi cinque ore l'interrogatorio di Maria Rosaria Boccia. La donna è stata ascoltata dai pm sul caso Sangiuliano, in cui si trova indagata a seguito dell'esposto depositato dall'ex ministro della Cultura. In particolare, i pubblici ministeri hanno riqualificato il reato di violenza o minacce a corpo politico, di cui era accusata, in stalking. Restano le accuse di lesioni, a cui si aggiungono quelle di interferenze illecite nella vita privata e diffamazione. Contestate anche false dichiarazioni nel curriculum redatto per l'organizzazione di eventi.

"Abbiamo risposto e circostanziato le risposte che abbiamo dato. L'interrogatorio è durato dalle 14 a ora", ha dichiarato l'avvocato della donna mentre verso le 19, lasciava piazzale Clodio assieme alla sua assistita. Boccia invece, ha preferito non commentare con i cronisti. Nel corso dell'interrogatorio davanti all'aggiunto Giuseppe Cascini si è affrontata anche la vicenda della ferita alla testa riportata dal ministro e documentata dalle foto che erano circolate gli scorsi mesi. Boccia avrebbe negato le accuse affermando che il taglio sulla fronte non è stato il risultato di un'aggressione, ma sarebbe dovuto ad una caduta.

In particolare, il legale Francesco Di Ceco ha chiarito che l'imprenditrice "ha circostanziato le proprie affermazioni con l'ausilio di chat, file audio e documenti, illustrati con dovizia di particolari mediante una corposa memoria. Nonostante venisse spesso additata dalla stampa di trincerarsi dietro a ‘non posso rispondere perché c'è un'indagine in corso'  ha dato prova di voler essere collaborativa e chiarire quanto richiestole attraverso le modalità di cui sopra", ha aggiunto. "L'aver limitato, nelle opportune sedi, le argomentazioni inerenti la vicenda che l'ha vista protagonista rivela altresì un senso di rispetto sia per il ruolo istituzionale che ricopriva all'epoca dei fatti l'ex Ministro, sia per la persona di Sangiuliano, verso la quale, a dire il vero, non ha mai nascosto sani sentimenti", ha concluso.

Il faccia a faccia con i magistrati è arrivato mesi dopo le perquisizioni nell'abitazione della donna, a Pompei, in cui i carabinieri hanno sequestrato i suoi dispositivi, inclusi i famosi occhiali con cui sono state girati alcuni filmati dentro Montecitorio senza autorizzazione. L'indagine era partita dopo la denuncia presentata da Sangiuliano e a seguito dello scandalo, legato alla nomina dell'imprenditrice a consigliera del Mic, che aveva portato alle dimissioni del ministro.

Attualmenteanche Sangiuliano è indagato per i reati di peculato e rivelazione del segreto d'ufficio. Dopo il suo esposto anche l'ex ministro era stato ascoltato dai pm, a cui aveva presentato una serie di documenti ricostruendo le varie fasi del rapporto  con la donna.

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