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Caso Paragon

Renzi dice che se sul caso Paragon si scoprisse la verità cadrebbe il governo Meloni

Matteo Renzi è intervenuto sul caso Paragon, su cui il governo Meloni ha deciso di far scendere il silenzio. “Qualcuno sta mentendo. Forse più di qualcuno”, ha detto il leader di Italia viva. “Se venisse fuori la verità verrebbe giù il governo”. Nella vicenda di Paragon è stato spiato anche il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato.
A cura di Luca Pons
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"Se venisse fuori la verità verrebbe giù il governo". Non ha usato mezzi termini Matteo Renzi, ex presidente del Consiglio e leader di Italia viva, nel parlare del caso Paragon e delle altre vicende legate allo spionaggio che si sono verificate negli ultimi mesi: "Qualcuno sta mentendo. Forse più di qualcuno".

Nella sua ultima newsletter, Renzi ha dedicato ampio spazio alla politica internazionale ma poi è tornato a rivolgersi al governo italiano: "Quello che è certo è che in questo scenario devastante l’Italia non c’è. La maggioranza è divisa, l’opposizione è divisa". E ancora: "La Meloni è sparita. Doveva essere il ponte con Trump, l’unico ponte che ha alzato è quello levatoio. Nel frattempo", ha continuato l'ex premier, "Giorgia cerca disperatamente di tenere bassa la questione istituzionale".

E la "questione istituzionale" per Renzi è proprio quella che riguarda le intercettazioni e il furto di dati riservati: "Sulla gestione istituzionale delle vicende legate allo spionaggio, da Paragon agli accessi abusivi, se venisse fuori la verità verrebbe giù il governo", ha affermato. In passato, anche parlando a Fanpage.it, Renzi è stato decisamente duro sul caso Paragon: "È peggio delle spie della DDR. Se ti entrano nel telefonino con un trojan diventi la spia di te stesso e dai tutte le informazioni a chi ti ascolta".

"Nel caso di giornalisti e politici, la questione è ancora più grave, perché parliamo delle due colonne della democrazia liberale, ovvero chi cerca la verità e chi si oppone alla maggioranza", aveva continuato. "Questo governo sta minando la serietà delle istituzioni". Anche oggi, ha ribadito che i componenti del governo Meloni "non hanno il senso del decoro: i servizi sono il luogo di tutto il Paese, non la tribuna per attaccare gli avversari".

Per quanto riguarda gli "accessi abusivi" citati Renzi, il riferimento è a numerosi casi di cronaca su persone che hanno illegalmente utilizzato banche dati protette per accedere a informazioni personali su personaggi anche di spicco. Uno di questi casi è al centro dell'inchiesta su Equalize, che oggi ha visto un nuovo sviluppo con la morte dell'ex poliziotto Carmine Gallo, che era indagato.

La vicenda Paragon, invece, ha toccato da vicino anche questo giornale. Alcune persone in Italia, tra cui il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, sono state spiate fino alla fine dello scorso anno utilizzando Graphite, un software di spionaggio prodotto dall'azienda israeliana Paragon, di proprietà di un fondo con sede negli Stati Uniti. Oltre a Cancellato, tra le persone intercettate ci sono diversi attivisti legati alla Ong Mediterranea Saving Humans.

Dal governo Meloni non è arrivata alcuna risposta esaustiva sulla questione. Anzi, l'esecutivo dopo aver aggressivamente smentito il proprio coinvolgimento e quello delle autorità italiane (in alcuni casi anche con clamorosi retromarcia) si è chiuso nel silenzio, invocando il segreto di Stato ma senza chiarire in che termini. La questione, ora, è anche al centro delle indagini di diverse procure.

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