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“Il mondo è in mano a potenze malvagie”. L’omelia di Papa Francesco dal Policlinico Gemelli

Le parole di Papa Francesco: “Il mondo sta in mano a potenze malvagie, che schiacciano i popoli con l’arroganza dei loro calcoli e la violenza della guerra”.
A cura di Davide Falcioni
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"Il mondo sta in mano a potenze malvagie, che schiacciano i popoli con l'arroganza dei loro calcoli e la violenza della guerra". Così Papa Francesco nella consueta omelia domenicale scritta dal Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato da 24 giorni a causa di una polmonite bilaterale, e letta dal cardinale Michael Czerny, che ha presieduto la messa in piazza San Pietro. "Il diavolo – ha aggiunto Bergoglio – sibila alle nostre orecchie che Dio non è davvero nostro Padre; che in realtà ci ha abbandonati. Satana mira a convincerci che per gli affamati non c'è pane, tanto meno dalle pietre, né gli angeli ci soccorrono nelle disgrazie". "Proprio mentre il demonio vorrebbe far credere che il Signore è lontano da noi, portandoci alla disperazione, Dio viene ancora più vicino a noi, dando la sua vita per la redenzione del mondo".

Il cardinale Michael Czerny
Il cardinale Michael Czerny

Papa Francesco ribadito la sua preoccupazione per le guerre in corso. “Insieme continuiamo a invocare il dono della pace, in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Libano e nel Myanmar, in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare – sottolinea nel testo dell'Angelus – ho appreso con preoccupazione della ripresa di violenze in alcune zone della Siria: auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili”.

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Bergoglio ha voluto anche ringraziare i fedeli che hanno pregato per lui in questi 24 giorni, e che quotidianamente si prendono cura dei più fragili: "Sono contento di salutare tutti i volontari che oggi sono presenti a Roma per il loro pellegrinaggio giubilare. Vi ringrazio molto, carissimi, perché sull'esempio di Gesù voi servite il prossimo senza servirvi del prossimo". "Per strada e tra le case, accanto ai malati, ai sofferenti, ai carcerati, coi giovani e con gli anziani, la vostra dedizione infonde speranza a tutta la società", sottolinea il Pontefice. "Nei deserti della povertà e della solitudine, tanti piccoli gesti di servizio gratuito fanno fiorire germogli di umanità nuova: quel giardino che Dio ha sognato e continua a sognare per tutti noi", conclude.

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