Btp Più 2025, tutte le novità su rendimenti, rimborso e durata: quando parte la nuova emissione
Dopo alcuni mesi di ‘pausa', dal ministero dell'Economia riprende l'emissione di titoli di Stato rivolti ai piccoli risparmiatori del mercato retail. Dopo il successo del Btp Valore, lanciato più volte tra 2023 e 2024, ora tocca al Btp Più: l'emissione avverrà tra il 17 e il 21 febbraio 2025. È un titolo della stessa ‘famiglia' del Valore, e che ha lo stesso scopo: permettere ai privati di prestare soldi allo Stato, per così dire, e in cambio ricevere degli interessi nel tempo, con cedole trimestrali.
La durata del Btp Più sarà di otto anni, e il rendimento salirà nella seconda metà del periodo. Dopo quattro anni, poi, ci sarà una novità: un periodo in cui gli acquirenti potranno chiedere un rimborso anticipato, totale o anche parziale (ma per tagli minimi di mille euro), di quanto speso inizialmente, a prescindere dal valore del titolo in quel momento.
Cos'è il Btp Più, come funziona e quanto dura
Il Btp Più è un titolo di Stato, e il suo meccanismo di base è lo stesso degli altri titoli messi a disposizione del mercato retail, cioè dei piccoli risparmiatori. Chi acquista i Btp Più di fatto ‘presta' soldi allo Stato italiano, che in cambio si impegna a pagare degli interessi per un certo periodo di tempo: otto anni, con cedole trimestrali, quindi un pagamento ogni tre mesi. La durata quindi è di otto anni e partirà dalla prima emissione, in programma tra il 17 e il 21 febbraio 2025.
L'emissione di titoli è stata molto promossa dal governo Meloni, che a parole ha puntato sull'idea che siano gli italiani a ‘controllare' una parte importante del debito pubblico nazionale. In realtà, negli ultimi anni è aumentata la percentuale del debito italiano che è in mano a investitori esteri (era il 26% nel 2022, oggi è il 30%). Il progetto, quindi, non ha funzionato granché. In ogni caso, i Btp Valore hanno avuto parecchio successo tra i risparmiatori italiani, portando incassi significativi.
Chi avrà diritto al rimborso anticipato dopo quattro anni
La novità principale legata al Btp Più, però, è quella del rimborso che si potrà ottenere dopo quattro anni. In una finestra ancora da specificare, ma che sarà comunicata a febbraio, i risparmiatori che hanno comprato il Btp nella settimana di emissione potranno ricevere un rimborso anticipato integrale (o anche parziale, purché di almeno mille euro) di ciò che avevano investito. Così facendo ovviamente non si avranno più i titoli, e quindi si ‘perderanno' le cedole dei quattro anni successivi, quando i tassi di rendimento aumenteranno.
Per chiarire il meccanismo: i titoli di Stato, inclusi i Btp Più, si possono sempre rivendere. Nella settimana di emissione li si può comprare direttamente dallo Stato, ma successivamente, sul cosiddetto mercato secondario, il prezzo dei titoli può cambiare e quindi il risparmiatore può anche decidere che gli conviene venderli. Ad esempio, chi compra 10mila euro di Btp Più potrebbe osservare che dopo un anno, rivendendoli, incasserebbe il 5% in più (10.500 euro) e quindi decidere di disfarsene.
Oppure, il valore potrebbe abbassarsi. Ad esempio, dopo cinque anni quei 10mila euro di titoli potrebbero valerne solo 9.500. In quel caso, naturalmente, non sarebbe conveniente venderli.
Il rimborso previsto dopo quattro anni fornisce una ‘alternativa sicura'. A prescindere dal valore dei titoli in quel momento, si potrà riottenere tutta la somma versata nel momento dell'acquisto. Bisogna ricordare, comunque, che questa possibilità ci sarà solamente per chi ha comprato il Btp Più nella prima settimana di emissione, dal 17 al 21 febbraio.
Quanto si guadagna comprano Btp Più: il tasso di rendimento
Come detto, chi compra i Btp Più poi nel tempo avrà diritto al pagamento degli interessi. Il tasso di rendimento non sarà comunicato fino a pochi giorni prima dell'inizio dell'emissione (in programma lunedì 17 febbraio), ovvero venerdì 14 febbraio 2025.
Questo sarà un'indicazione provvisoria, perché poi potrebbe essere cambiato alla fine dell'emissione, venerdì 21 febbraio, anche in base a come sono andate le vendite. In ogni caso, il tasso di rendimento definitivo non potrà essere più basso di quello provvisorio. È poi previsto un ‘premio' per chi tiene i titoli a lungo, perché passati i primi quattro anni il rendimento aumenterà automaticamente e quindi le cedole saranno più ricche.