Papa Francesco e il discorso in Vaticano sulle suore “con la faccia di aceto”: “Brutte e non affabili”
Giornata di udienze per papa Francesco, che oggi ha incontrato le partecipanti al XV capitolo generale elettivo dell'Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, nell'udienza alla Sala Clementina in Vaticano. Le ha esortate a “dialogare con tutti tranne che con il diavolo”, mettendo in guardia anche dal chiacchiericcio "che uccide" e avvelena, e ha fatto un discorso facendo riferimento anche delle “suore con la faccia da aceto”.
"Sono contento di incontrarvi in occasione del vostro Capitolo generale e del centenario di fondazione dell'Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della scuola. La scuola è una missione, non dimenticatelo!”, ha detto il Papa nel corso del suo intervento, ricordando loro i “tre atteggiamenti” della loro Fondatrice che San Giovanni Paolo II riassumeva così: “L'impegno costante della propria santificazione, una seria preparazione teologica e professionale e uno stile di vita affabile e amorevole verso tutti, specialmente verso i giovani'. Mi piace quello ‘stile di vita affabile e amorevole’”. Quindi il riferimento del Pontefice alle suore “con la faccia di aceto”.
"A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia ‘di aceto' e questo non è affabile, questo non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L'aceto è brutto e le suore con faccia di aceto, non parliamone! In breve: santità, preparazione e affabilità. Questo vi chiedo", ha detto ancora papa Francesco.
Ha quindi chiesto loro di essere "messaggere di affabilità”. Quindi ha aggiunto: "Care sorelle, grazie per il vostro lavoro, specialmente in ambito giovanile! E vedo che mancano suore giovani? Quante novizie avete nel mondo?", ha chiesto ricevendo come una risposta una decina. "È poco – ha detto ancora lui – Cercate un apostolato vocazionale, cercate! Continuate a portare avanti il vostro lavoro con l'apertura e il coraggio che vi sono propri, pronte a rinnovarvi là dove necessario, con santità di vita, preparazione e affabilità”.