Le reazioni al discorso di Mattarella, Meloni ringrazia per le parole su patriottismo e Salvini cita Trump
Il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è piaciuto a tutti. Come spesso accade, i leader di partito – sia nella maggioranza che nell'opposizione – hanno ripreso alcuni passaggi specifici e espresso apprezzamento per le parole del capo dello Stato.
Da Giorgia Meloni, che si è concentrata sui passaggi relativi al "patriottismo", a Matteo Salvini che ha infilato un riferimento a Donald Trump nel discorso sulla pace. Nell'opposizione, parole sulla giustizia sociale per Elly Schlein e contro le armi per Giuseppe Conte. Qualcuno, invece, ha notato che quando Mattarella ha affermato che "i detenuti devono poter respirare un'aria diversa" è sembrato che ci fosse un riferimento velato alla polemica per le affermazioni del sottosegretario alla Giustizia Delmastro sul "non far respirare" le persone detenute.
Come hanno reagito Meloni, Salvini e Tajani
Per quanto riguarda la presidente del Consiglio, Meloni ha telefonato al capo dello Stato e ha "apprezzato il richiamo al valore fondante del patriottismo, come motore dell'azione quotidiana e sentimento vivo che muove l'impegno di quanti sono al servizio della cosa pubblica e della comunità nazionale", ha fatto sapere Palazzo Chigi con una nota.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato di un "messaggio forte e chiaro su tutti i temi più rilevanti della Repubblica". Il suo omologo alla Camera, Lorenzo Fontana ha sottolineato il "richiamo alla partecipazione democratica e alla costruzione di una pace" e ha ricordato, come Mattarella Sammy Basso, "che ci esorta a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà".
Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha detto che è stato "uno dei discorsi più belli degli ultimi anni, che condivido in pieno". Matteo Salvini ha ringraziato il capo dello Stato per aver citato le forze dell'ordine: "Ci permettiamo un particolare riferimento alla Polizia penitenziaria perché troppo spesso si discute della condizione dei detenuti e troppo raramente di quella di donne e uomini in divisa che prestano servizio nelle carceri". Parlando della pace, il leader leghista ha aggiunto: "Riponiamo grande fiducia nella nuova amministrazione americana targata Donald Trump".
La reazione di Schlein, Conte, Renzi e Avs
Elly Schlein (Pd) ha dichiarato: "Le sue parole sulla pace, sulle diseguaglianze, sull'emergenza climatica, sulla precarietà, sono un richiamo potente alla responsabilità collettiva. La giustizia sociale non è solo un ideale, ma una necessità per garantire dignità e diritti". Giuseppe Conte (M5s) ha condiviso le "riflessioni sulla barbarie della guerra e quelle sulla sconfortante sproporzione fra l'enorme spesa in armi e gli investimenti contro il cambiamento climatico, a tutela dell'ambiente".
Per Matteo Renzi (Italia viva) "le parole del presidente Mattarella costituiscono da dieci anni un riferimento di saggezza e di speranza", mentre Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) ha detto che "ancora una volta le parole del presidente della Repubblica sono un punto di riferimento per tutti e tutte noi". Angelo Bonelli (Europa Verde), poi, sottolineato la necessità di "battersi contro la povertà, la precarietà e i bassi salari, per la pace e per un mondo che cominci a ridurre le spese per armamenti per destinare risorse alla povertà e alla crisi climatica".
Le ipotesi sul riferimento a Delmastro: "I detenuti devono poter respirare un'aria diversa"
Infine, non è mancato un accenno polemico. Come ha sottolineato la senatrice di Alleanza Verdi-Sinistra Ilaria Cucchi, in un passaggio del suo discorso Mattarella ha affermato: "I detenuti devono poter respirare un'aria diversa da quella che li ha condotti all'illegalità e al crimine".
Non è noto se il riferimento fosse intenzionale, ma più di una persona ha fatto notare che le parole sono sembrate riprendere quelle del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: esternazioni che avevano sollevato polemiche, perché il sottosegretario aveva detto di "provare intima gioia" nel sapere che "noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato", parlando di persone detenute in regime di 41-bis.
Pochi giorni dopo, Meloni aveva difeso Delmastro girando le sue parole: "Ha detto che non vogliamo dare respiro alla mafia". Ma ci sono pochi dubbi che in quel momento il sottosegretario parlasse delle persone detenute, e proprio in un anno in cui si è registrato un numero record di suicidi in carcere. "Ha detto bene il presidente Mattarella. Le sue sono parole fondamentali, non di circostanza. Sono un programma politico per il carcere. Ora speriamo che chi doveva ascoltare abbia sentito", ha scritto Cucchi sui social.