Scomparsa Riccardo Branchini, la legale della famiglia: “C’è molta frustrazione, chi lo avvista ci mandi foto”
Si continua a cercare Riccardo Branchini, il 19enne scomparso due mesi fa ad Acqualagna, nelle Marche. Giovedì scorso è stato scandagliato l'invaso della diga del Furlo, dove si temeva potesse trovarsi il corpo senza vita del ragazzo, ma le ricerche non hanno dato esito.
Nei giorni scorsi, una donna si è presentata dai carabinieri asserendo di aver incontrato Branchini due volte a Pesaro, non lontano dal centro storico. In entrambi i casi, il ragazzo le era apparso "sfuggente", accrescendo così la sua convinzione che quello fosse proprio il 19enne scomparso. "L'avvistamento risale però a un mese fa – ha spiegato a Fanpage.it l'avvocata che segue la famiglia del ragazzo, Elena Fabbri -. Le segnalazioni senza foto rendono molto difficile la verifica e per questo motivo non possiamo sapere se il ragazzo era proprio Branchini. Chiediamo a chiunque lo veda di allegare alla segnalazione una fotografia scattata in tempo reale, solo così possiamo capire se si tratta o meno di Riccardo".
"Per il momento non sono ancora state fatte verifiche sul posto, anche perché gli avvistamenti risalgono a un mese fa circa. Se le segnalazioni non arrivano nell'imminenza del fatto, è molto difficile mettersi sulle sue tracce. Anche oggi continuiamo a ricevere segnalazioni, anche se purtroppo nessuna è nell'immediatezza dell'evento – ha ribadito Fabbri -. Questo rende impossibile la verifica perché il 112 interviene solo nel momento in cui l'avvistamento viene segnalato immediatamente. In alcune occasioni siamo riusciti a collezionare le immagini delle telecamere di sorveglianza per effettuare accertamenti, ma in questo caso la testimone avrebbe dovuto parlare subito. Teniamo conto di tutto quello che ci arriva, ma allo stesso tempo diventa impossibile una verifica".
"Recentemente abbiamo saputo di avvistamenti nella zona del Fanese, ma bisogna procedere con la massima attenzione perché vi è la possibilità che la persona avvistata somigli molto a Riccardo". Un episodio simile si è verificato con la serie di segnalazioni giunte da Mestre, dove un giovane è stato riconosciuto come Riccardo. "Non era così, era un ragazzo molto somigliante, direi un sosia. Anche nel caso di Mestre abbiamo ricevuto segnalazioni a giorni di distanza e questo ha complicato le cose e allungato i tempi".
La mamma del 19enne, Federica Pambianchi, si è recata a Pesaro. "Ha fatto diversi sopralluoghi – ha spiegato la legale della famiglia – ma per ora non siamo riusciti a ricostruire niente. Più in generale, nei posti in cui Riccardo è stato avvistato siamo riusciti a raggiungere i bar per parlare con persone che frequentano la zona, ma è difficile ottenere qualcosa. Parliamo comunque di un ragazzo che eventualmente passa in zone frequentate, notarlo è faticoso".
"La mamma di Riccardo vive questa situazione con un po' di frustrazione. C'è il sollievo di immaginarlo vivo, ma lo stato d'animo davanti a segnalazioni senza foto o comunque fatte pervenire a distanza di giorni non è dei migliori. Parliamo comunque di una mamma che non sa dove sia il figlio da ben due mesi, la situazione è molto pesante".
A distanza di tempo dalla scomparsa del 19enne, è ancora impossibile farsi un'idea del perché il giovane abbia deciso di allontanarsi nella notte tra il 12 e il 13 ottobre senza dire niente a nessuno.
"Si fa fatica ad individuare un unico movente – continua Fabbri -. La situazione in casa non era tale da poter far pensare ad un gesto estremo o a un allontanamento dovuto a problemi familiari, anzi. La mattina della sua scomparsa alcune persone lo hanno visto ad Urbino e chi lo ha incontrato lo descrive come tranquillo e sereno, comunque di buon umore. Quella sera stessa invece gli amici dicono che fosse di malumore, arrabbiato e quasi scocciato. Sembra che sia successo qualcosa in quelle ore, ma non possiamo sapere cosa. Probabilmente lui non si sentiva integrato ma sembra assurdo pensare che le dinamiche del gruppo di amici fossero il movente. Sappiamo che ha manifestato un disagio, ma non abbiamo idea di cosa sia accaduto dopo, se ha compiuto un gesto estremo o se si è semplicemente allontanato".
L'avvocata ha chiesto a chiunque abbia notizie del 19enne di segnalarle nell'immediato. "È importante dirlo perché purtroppo da due mesi non abbiamo informazioni. Chiunque lo veda deve scattare una fotografia e allertare il 112 o me al mio numero di telefono, che pure è stato reso pubblico nelle scorse settimane. Una foto, lo ripeto, è fondamentale per permettere alle forze dell'ordine e alla procura di effettuare tutti gli accertamenti del caso, anche tempestivamente".